“Caro Rino, scriverti, come ti dicevo,
mi mette gioia, mi mette allegria…
E ridivento un ragazzaccio spensierato,
che fa strilli e sberleffi
e capriole sull’erba.
Un calcio alla tristezza! alla faccia
composta, da occasione
Un calcio all’abito scuro,
al doppiopetto grigio!
Alla cravatta!
Alla macchina per scrivere.
E giù per i prati, sul fango della strada,
dentro alle pozzanghere,
senza ritegno alcuno. E coi compagni
di corsa tra gli alberi, armati di fionda,
aggressivi. A caccia di lucertole,
di passerotti infreddoliti.
Crudeli imbecilli!...
Ma abbiamo spezzato la fionda
e abbiamo buttato nel fiume i cimeli,
i trofei… Cento code di lucertola,
qualche rana rinsecchita.
Ci siamo accorti d’essere cresciuti.
Ci siamo lavati, imbellettati, incravattati.
Non abbiamo più nostalgia della fionda,
della caccia alle lucertole.
Abbiamo bersagli migliori,
armi più sofisticate.
Spariamo sul serio (!) contro i nostri nemici
quelli che hanno pelle diversa
lingua diversa
patria diversa.
Quelli che non hanno il nostro stesso Dio.
Siamo uomini adesso.
Piero Juvara
Collana “SOLE NUOVO” – EDIZIONI LA VALLISA DI BARI – 1994.
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