Dal 10 al 20 agosto milioni di italiani potranno osservare le Perseidi, le stelle cadenti d'estate che tutti conosciamo anche con il nome di lacrime di San Lorenzo. In questa settimana si potranno esprimere i desideri più profondi.
Ma da cosa deriva questa usanza e quali sono le sue radici storiche?
Questa notte è, da tempi immemori, dedicata al martirio di San Lorenzo, dal III secolo sepolto nell'omonima basilica a Roma, e le stelle cadenti sono le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio, che vagano eternamente nei cieli, e scendono sulla terra solo il giorno in cui Lorenzo morì, creando un'atmosfera magica e carica di speranza.
Nella tradizione popolare, le stelle del 10 agosto sono anche chiamate “fuochi di San Lorenzo” poiché ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo. Anche se in realtà San Lorenzo non morì bruciato, ma decapitato, nell'immaginario popolare l'idea dei lapilli volati in cielo ha preso piede, tanto che ancora oggi in Veneto un proverbio recita "San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti".
Ma chi era San Lorenzo?
Le notizie sulla vita di Lorenzo, che pure in passato ha goduto di una devozione popolare notevole, sono scarse. Si sa che era originario della Spagna e più precisamente di Osca, in Aragona, alle falde dei Pirenei. Ancora giovane, fu mandato a Saragozza per completare gli studi umanistici e teologici; lì conobbe il futuro papa Sisto II. Questi insegnava in quello che era, all'epoca, uno dei più noti centri di studi della città e, tra quei maestri, il futuro papa era uno dei più conosciuti ed apprezzati. Tra maestro e allievo iniziò un'amicizia e una stima reciproche. Entrambi, seguendo un flusso migratorio allora molto vivace, lasciarono la Spagna per trasferirsi a Roma. Quando il 30 agosto 257 Sisto fu eletto vescovo di Roma, affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè di responsabile delle attività caritative nella diocesi di Roma, di cui beneficiavano 1500 persone fra poveri e vedove. Al principio dell'agosto 258 l'imperatore Valeriano aveva emanato un editto, ordinando che tutti i vescovi, presbiteri e diaconi dovevano essere messi a morte.
L'editto fu eseguito immediatamente a Roma. Sorpreso mentre celebrava l'eucaristia nelle catacombe di San Callisto, papa Sisto II fu ucciso con quattro diaconi il 6 agosto; quattro giorni dopo fu la volta di Lorenzo, che aveva 33 anni. Queste sono le notizie sulla vita di San Lorenzo pervenute sino a noi; da allora questo martire viene ricordato il 10 agosto e a lui è dedicata la rinomata notte delle stelle cadenti.
Il fenomeno delle stelle cadenti.
La data in cui si osserva il maggior numero di stelle cadenti non è, nonostante quello che si pensa, il 10, bensì l’11 o il 12 agosto, o anche dopo.
Il fenomeno dipende dai minuscoli corpuscoli solidi che si disintegrano in atmosfera quando precipitano sulla Terra. Hanno tre nomi diversi:
Meteoroidi: sono i corpuscoli vaganti nello spazio
Meteore: sono le scie luminose prodotte nell’ingresso in atmosfera
Meteoriti: sono quei corpi solidi che, date le maggiori dimensioni iniziali, riescono ad arrivare fino al suolo. Le loro dimensioni possono essere veramente trascurabili (meno di un millimetro). Ovviamente, più grande è il meteoroide, più luminosa sarà la meteora!
Il nome scientifico delle “Lacrime di San Lorenzo” è “Perseidi” e si tratta, tecnicamente parlando, di uno “sciame meteorico”.
Durante la notte del massimo si può osservare anche qualche decina di meteore l’ora. Il tasso però aumenta man mano che il radiante sorge e si alza sull’orizzonte.
Si può dire con certezza che non raggiungono il centimetro di diametro. La velocità con la quale le meteoriti viaggiano è davvero impressionante: si muovono dai 10 ai 60 chilometri al secondo, e quando entrano nell’atmosfera, a circa un centinaio di chilometri di altezza, la loro velocità diminuisce e l’attrito fa completamente consumare, bruciandola, la materia di cui sono composti.
Dove andare per osservare meglio le stelle cadenti?
Il problema principale per riuscire a vedere le stelle cadenti è il buio: per assistere al fantastico spettacolo è consigliabile allontanarsi dalle luci della città e recarsi in qualche luogo più isolato. Perfette le spiagge. Munitevi di una sedia a sdraio o di una stuoia e di attendete, magari in compagnia, l’aumento dell’attività meteorica nella seconda parte della notte. Una coperta potrebbe dimostrarsi utile per ripararsi dall’umidità o dal freddo durante la permanenza sotto le stelle.
In tutta Italia la tradizione “impone” di recarsi in riva al mare e trascorrere lì l’intera nottata per godersi le meravigliose stelle cadenti, in compagnia di amici e magari non soltanto di loro…. La notte di San Lorenzo è, infatti, un momento particolarmente romantico e fantastico per tutte le coppie.
Quella di domani e le notti a seguire saranno memorabili: quest'anno si preannunciano le migliori condizioni astronomiche per osservare l'intensa pioggia delle stelle cadenti, che daranno spettacolo fino al 20 di agosto.
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