Rosalia rosa tra le rose, donna tra le donne
385° Festino di Santa Rosalia, festa del Mediterraneo
14 luglio 2009, dalle ore 21,30 - dalla Cattedrale al mare ideazione e regia di
ALFIO SCUDERI con RORI QUATTROCCHI E ISABELLA RAGONESE
con la partecipazione musicale di RITA COLLURA e con la partecipazione straordinaria di
ANTONELLA RUGGIERO accompagnata da Mark Harris e Roberto Colombo in corteo
Francesco Paolo Barbaria, Gianluca Barbaria, Aurelio Fragapane,
Domenico Innocente, Eldo Lauriano, Aldo Oliveri,
Rosalia Raffa, Dario Sulis, Antonino Treviso, Massimo Vella
I TAMBURINAI DELLA FAMIGLIA AUCELLO
GLI ANGELI DEL MEDITERRANEO
coreografie di Cinzia Cona Giuliana Bolazzi, Simona Cavaglieri, Chiara Comparetto, Laura Corallo, Enrica Ferrara, Sara Rubino, Daniela Russo, Ambra Scotto, Selene Bombaci, Giuliana Udine giochi d’acqua e di gioia
PIERGIANNI LAMBORGHINI
i costumi di DANIELA CERNIGLIARO
il Carro trionfale ideato da GAETANO ZINGALES
IL 385° FESTINO DI SANTA ROSALIA
Un Festino rigoroso, nelle scelte, nei costi, nel suo essere Festa dei Palermitani e specchio di una città. Proseguiamo con questo nostro progetto, il percorso di un Festino contemporaneo, il Festino di quest’anno mantiene il suo ritmo spettacolare, il suo sviluppo drammaturgico, il suo cammino di fede e popolarità insieme. Il Festino sviluppa sempre il suo sentimento religioso coniugandolo con la sua anima popolare. La festa barocca viene rappresenta attraverso i linguaggi propri del mondo di oggi e rinnovandosi prova a mettere in scena ancora una volta la città, dalla cattedrale alla marina, come la tradizione vuole. Il Festino è quindi il suo divenire, il suo corteo, è il suo carro trionfale che sfilando, taglia la città tutta dal monte al mare.
Solo una mano d’angelo intatta di sé, del suo amore per sé, potrebbe offrirmi la concavità del suo palmo perché vi riversi il mio pianto.
La mano dell’uomo vivente è troppo impigliata nei fili dell’oggi e del ieri,è troppo ricolma di vita e di plasma di vita!
Non potrà mai la mano dell’uomo mondarsi per il tranquillo pianto del proprio fratello!
E dunque, soltanto una mano di angelo biancodalle lontane radici nutrite d’eterno e d’immenso potrebbe filtrare serena le confessioni dell’uomo senza vibrarne sul fondo in un cenno di viva ripulsa.
Alda Merini
I SIMBOLI DELLA FESTA
Il Festino è la festa di Palermo! É un momento di gioia e devozione insieme.
La festa della città si muove secondo alcuni simboli principali.
Il primo tema che declina fra tutti la nostra festa è il tema della donna, “Rosalia, donna tra le donne” appunto, quindi un Festino al femminile, che guarda alle donne e cerca di scacciare tutte le violenze che ancora oggi affliggono il mondo ed in particolare il sesso femminile. Un altro simbolo fondamentale di questo festino sarà l’acqua.
L’acqua purificatrice scandirà il nostra cammino sottolineando attraverso un particolarissimo allestimento nella nostra Cattedrale, il simbolo della fede dei palermitani, elemento fondamentale della vita. L'acqua per la purificazione del cuore, assume un significato simbolico: sempre più significativo a mano a mano che si approfondisce il concetto di peccato. Impurità come situazione a cui solo Dio può trovare rimedio.
L'acqua del mare è anche simbolo dei pericoli incombenti sui quali si chiede l'intervento di Dio e quindi della nostra Santa patrona. Il mare scomparirà con tutti i suoi mali , mentre sussisterà il don o dell'acqua, simbolo della creazione divina per la felicità dell'uomo. Il tema dell’acqua quindi ci riporta anche al tema del mare, tema che ha condizionato tutta la storia della nostra città. Mare come fonte di vita, di ricchezza, ma anche di afflizione, mare come simbolo di eterno contrasto tra bene e male, così come la vita. Il mare dunque scandirà il nostro corteo. Il Mediterraneo in particolare sarà il tema del corteo e del nostro carro trionfale.
IL CANTIERE DELLA FESTA
La festa ha sempre inizio con il suo cantiere creativo.
Il Festino, come ogni anno, sarà una creazione unica ed irripetibile, un evento immaginato e disegnato proprio sulla città, che nella città trova il suo grande palcoscenico, lungo due chilometri. I costumi, i disegni, le coreografie, le musiche prenderanno vita dalle prove e dal suo momento creativo, momento che darà il vero via ai festeggiamenti.
Figuranti e ballerini, musicisti e scenografi insieme ai cittadini, ancora una volta per costruire insieme la festa della città.
IL CARRO DEL MEDITERRANEO
Il Carro trionfale rappresenta la nostra festa, l’anima del Festino, il cuore dei festeggiamenti. Il Carro trionfale anche quest’anno sarà fortemente simbolico. Non sarà soltanto apparato scenico ed allegorico, ma vera opera contemporanea d’artista. Il carro sarà interpretazione della nostra festa, della nostra città, del nostro modo d’immaginare l’evolversi del nostro Festino. Un carro semplice e simbolico al tempo stesso, un carro contemporaneo, fatto di segni, di memorie, di ricordi e di simboli. Il natante del Mediterraneo, opera dell’artista palermitano Gaetano Zingales, parte dall’idea di un relitto, per ricordarci tutti gli uomini che il mare hanno affrontato e continuano ad affrontare, italiani e stranieri, e proprio ai naufraghi è idealmente dedicato.
Ma il relitto viene reso, dalla presenza della nostra Santa, trionfale, quasi onirico, fuori dalla realtà e dalla cronaca. Quindi il natante impreziosito dalla coloritura ad oro zecchino sarà sospeso su un letto di rose rosse, immancabile simbolo della nostra Rosalia. Proprio a simboleggiare l’invocazione alla nostra Santa perché ci liberi da ogni male. Alla base di tutto: il mare. Una lastra blu cobalto di dodici metri illuminata dal suo interno accenderà il nostro carro e ci guiderà in mare aperto.
Il carro sarà lungo 13 mt e largo 4 mt, raggiungerà un’altezza massima di 9 mt. Il battello sarà realizzato in legno marino ricoperto interamente di foglia d’oro zecchino, evidenziando il trascorrere del tempo con un sistema d’invecchiamento pittorico ad opera dell’autore. La statua dipinta a foglia d’argento sarà alta 2,5 mt.
PALERMO E I PALERMITANI, OMAGGIO ALLA SANTA
Momenti fondamentali di questa edizione, a rafforzare (là dove ve ne fosse bisogno) ilrapporto tra la città, i suoi artisti a
Come tradizione vuole gli artisti della città annunciano il Festino nei giorni che precedono il 14 luglio, recando il loro omaggio creativo alla Santa patrona. Per questa edizione abbiamo immaginato due momenti dedicati all’arte e al sentimento popolare:
La nave dei miracoli, omaggio del te atro popolare palermitano alla Santuzza
Rosalia e la città delle rose, voci e suoni per Santa Rosalia.
Due omaggi alla cultura della nostra città, due momenti unici dalla nostra terra che diverranno in quest’occasione momenti fondanti dell’edizione di quest’anno.
Il Festino festeggia così i suoi artisti, le sue voci, le sue storie, i suoi figli.
Un momento di festa e di gioia, un’occasione per unirsi ed unire alcune espressioni della cultura “popolare”, della tradizione della nostra città, il nostro sentimento, la nostra storia teatrale e musicale.
1. I Giardini della Cattedrale – Rosalia donna tra le donne:
Il 385° Festino di Santa Rosalia partirà dai Giardini della Cattedrale.
Ha inizio quindi, in Cattedrale, il nostro racconto per musica, parole e immagini.
Il quadro si aprirà con due voci, voci della nostra Palermo. Isabella Ragonese e Rori Quattrocchi apriranno il nostro festino con due liriche di Alda Merini, accompagnate e contrappuntate dal sax di Rita Collura. Isabella Ragonese, giovane attrice consacrata dal cinema in questi ultimi due anni, sarà al fianco di Rori Quattrocchi, “storica” attrice del teatro di questa città. Ecco che Palermo festeggia due donne, che per una notte si fanno simbolo della loro città. Quindi sarà la volta di un’altra significativa, incredibile voce, quella di Antonella Ruggiero, accompagnata da Mark Harris al pianoforte insieme a Roberto Colombo alle tastiere. La cantante intonerà il suo personale omaggio alla Santa, attraverso 4 brani di musica sacra, ri-arrangiati dall’artista e tratti dal suo concerto “Sacra Armonia”, per chiudere con l’Ave Maria di Gounod. Sarà quest’ultima invocazione che farà accendere i nostri giochi d’acqua ed alzare in volo i nostri angeli. Due angeli con i colori del Mediterraneo segneranno l’avvio del nostro corteo festoso.
2. I Giardini della Cattedrale - l’acqua purificatrice:
L’acqua segnerà il nucleo principale di questo nostro secondo quadro.
La cattedrale sarà trasformata per l’occasione da una grande installazione d’acqua.
Un’installazione lunga
3. Il Corteo del Mediterraneo – il cammino verso il mare:
Il corteo sarà l’anima del nostro Festino, il corteo accompagnerà e si svilupperà intorno al suo carro trionfale. Il carro sarà dedicato proprio al mare, al legame che la nostra città ha con l’acqua e dunque con il Mediterraneo. Come a sostenere idealmente il natante, 8 donne, danzatrici, in una coreografia che si ispirerà alle onde del mare, animeranno il nostro carro trionfale. Tutto il corteo terrà il tema del Mediterraneo come filo conduttore nei suoi costumi, nei suoi suoni, nelle sue immagini. Il corteo sarà composto da due grandi angeli in volo, 600 palloni del diametro di un metro ciascuno, terranno sospese in cielo le nostre figure angeliche. Una sarà in testa al corteo, l’altra in coda, a rappresentare l’apertura e la chiusura del nostro Festino. Quindi
4.
È il ringraziamento, è la festa popolare.
Quindi il fuoco, il colore che incendia il cielo della città.
È lo spettacolo pirotecnico, tradizionale conclusione della festa che raccoglie tutti
i palermitani al mare, per ringraziare
11 luglio, ore 21.30 – piazza Kalsa
•
Ludovico Caldarera, Gino Carista, Giacomo Civiletti, Paolo
Giorgio Li Bassi, Marcello Mordino e la piccola Petra Cattano
musiche eseguite dal vivo da:
Compagnia Ditirammu con Vito Parrinello, Rosa Mistretta
scene:
Elisabetta Giacone
costumi:
Daniela Cernigliaro
montaggio video:
Sergio Gianfalla
aiuto regia:
Claudia Puglisi
soggetto e regia:
Gigi Borruso
12 luglio, ore 21.30 – piazza Kalsa
ROSALIA E
con la partecipazione musicale di:
Alfredo e Letizia Anelli, Sara Cappello, Pina Giordano, Francesco Giunta,
Raccontano la serata Toti e Totino.
Non c’è Festino senza “triunfi”, non c’è Festino senza musica, così come non c’è Festino
senza “babbaluci”. È per questo che abbiamo immaginato una grande kermesse sonora dedicata ai suoni della nostra terra. La musica del Festino è la musica di Palermo. La musica racconta il Festino, lo accompagna e lo esalta. Ed è per questo che l’evento che precede la festa, che anticipa la sfilata del carro trionfale, sarà un momento fondamentale per il nostro 385° Festino. I musicisti della città, l’anima della Festa tradizionale, saranno insieme in scena in un omaggio unico. Un racconto musicale, fatto di atmosfere, suoni e visioni della nostra Palermo.Il programma della serata Alfredo e Letizia Anelli
Con:
Giuseppe Cusumano al violino e sax contralto
Agostino Comito alla chitarra classica e al mandolino
Antonio Putzu al clarinetto, flauto di Pan e fiati mediterranei
1. Abballa ‘sta taranta
2. Lassatimi sunnari
3. L’abballu di li virgini
4. Palermo c’e’Sara Cappello
con
Toni Greco alla chitarra
Giovanni Militello alle percussioni
Alfonso Randazzo al violino
Rosanna Vernaci, coro
1. Rusulia nasciu
2. Bedda dama
3. Cchiu? nun tintari
4. Vinemu nni tia
5. Viva Palermo e Santa Rosalia
6. Lu Fistinu
Pina Giordano con
Stefania Blandeburgo e Paolo
Girolamo
Dario Sulis alle percussioni
Intervento di Bianca Maria Amato
L’intervento scorre in sequenza la vita, i miracoli ed il ritrovamento di Rosalia Sinibaldi.
Il testo è in versi. Saranno inserite anche poesie lette ed interpretate dalle voci narranti.
A chiusura sarà intonata una canzone-inno a Santa Rosalia interpretata e suonata da Pina
Giordano.
Francesco Giunta con
Antonio Vasta al pianoforte e Agostino Cirrito al sax e clarinetto.
1. Li varchi a' mari
2. Lu turista nnammuratu
3. Vucciria
4. Iu c'haiu a tia
Serena Lao con
Diego Spitaleri, Gaspare Palazzolo, Fabrizio Giambanco, Romina Denaro, Katia Raineri
e con l’amichevole partecipazione di Pietro Massaro che interpreta l’Anima di Ballarò
La performance è tratta dal racconto musico-teatrale Luntanu.
L’opera, scritta dalla cantautrice siciliana, racconta la vita, gli odori, i sapori, i sentimenti della Palermo del Dopoguerra. L’intera storia viene vissuta attraverso i personaggi di un quartiere popolare della città: l’antico Mercato di Ballarò.
Costanza Licata
Con:
Rosemary Enea al pianoforte, fisarmonica, voce e cajon Wanda modestini al violoncello e voce
Giacomo Lucchese alla tromba
Paolo Chilardi alle percussioni
Salvo Piparo, voce recitante e cuntu
1. Rabat
2. Avò
3. Palermo tu
4. La fimmina d'unuri
5. Introduzione alla peste e cuntu sulla città, Il Presepe Impestato.
Laura Mollica
con
Giuseppe Greco a chitarra e tamburo
Daniele Schimmenti al tamburo
1. La navi
2. ‘U rici
3. Ramu vecchiu
4. Tammurinata matta
© Palermomania.it - Il portale di Palermo a 360°
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