Per i fortunati che sono andati a scuola,l’argomento interazione docente-discente non è sempre un ricordo idilliaco.
Posto che questa asserzione abbia una valenza oggettiva, vorrei commentarla a margine sia della mia esperienza che per sentito dire da bocca di altri soggetti .
E’ chiaro che, per nessun motivo al mondo, mi permetto di giudicare il modus operandi dei professori che svolgono un lavoro tanto lodevole e gravoso, però non vi nascondo che mi piacerebbe esprimere alcuni concetti che, se presi in esame e confrontati con voi lettori potrebbero essere fonte di nuovi dibattiti, volti a suggerire nuove soluzioni a problemi esistenti da tempo così incombenti ai nostri giorni.
Sappiamo che la critica quando è fatta ponendo soluzioni ai problemi, non è fine a se stessa e può portare nuove interpretazioni a problemi stipati o celati all’interno di registri di classe colmi di nomi e di segni indelebili tracciati con matite rosse o blu.
Il tema che affronterei per primo è quello relativo la decadenza fisica e mentale del corpo docente che con il trascorrere degli anni si avverte costantemente, motivata dal tipo di professione che esercitano, così logorante, tale da creare la necessità, di ricorrere a luoghi, in cui riposare, facendo un percorso di sana igiene mentale, cosa di cui si parla poco.
La tutela degli alunni è un fenomeno che si fa sentire ogni giorno sempre di più.
La cronaca denuncia la scarsa serenità che c’è in molte scuole. Gli insegnanti sottolineano, che questa professione ,logora, per il tipo di servizio reso. che avviene tramite una continua interazione con persone, tutte diverse, ognuno con il proprio carattere, con il proprio vissuto.
Quando sentiamo dire che una insegnante si rivolge ad un bambino chiamandolo “ bastardo” o quando lo ricatta perché ha fatto la pipì a terra obbligandolo a non farlo più perché altrimenti provvederà a fargliela levare dal pavimento con la faccia, pur essendo casi sporadici viene da pensare che non rimane altro che provare una gran pietà per questo tipo di persone … ma che dico persone…!
Talvolta non prestiamo attenzione ad alcuni messaggi che provengono dai bambini perché siamo consapevoli che qualche volta, inventano le cose, , ma ciò a cui dobbiamo fare attenzione è come si comporta il bambino non appena arriva davanti alla soglia della scuola. Potrebbe essere indicativo che indietreggi repentinamente e che non voglia entrare, o che accusi solo la mattina al risveglio un forte mal di pancia. Interroghiamolo più spesso su come si è svolta la sua giornata in classe.
Con certezza, si pone la tematica della sicurezza nelle scuole. Una recente proposta è stata quella di mettere le telecamere.
Ma nelle scuole dell’infanzia i nidi e le materne, il bambino, è in grado di spiegarsi? Saprà riportare l’accaduto? E’ chiaro che solo una mamma vigile potrà accorgersi che qualcosa non va.
Ci sono dei casi in cui, il ricatto dell’insegnante fomenta nella psiche del bambino un pensiero costante ovvero “che lui è cattivo” e che la mamma non deve sapere.
Improvvisamente l’innocente diventa colpevole.
Ci sono tecniche di linguaggio raffinatissime che si avvalgono di messaggi subliminali che ribaltano la verità, così che, le colpe dei persecutori, diventano le colpe degli innocenti,che il più delle volte purtroppo, sono bambini.
In questa maniera avremo che, mentre nelle scuole dell’infanzia , i bambini , non sanno ancora esprimersi bene , quindi non parlano e riportano con chiarezza i fatti, nelle scuole superiori accade esattamente il contrario, sanno parlare benissimo ma hanno paura di farlo perché sanno che se parlano prima o poi le ripercussioni in ambito scolastico si faranno sentire.
Per carità , sono moltissimi i docenti eccellenti, che grazie alla loro coerenza e costanza portano avanti certi elementi che farebbero bene a trovare altro da fare nella vita.
Per fortuna , l’istruzione è la cosa più importante per un essere umano che, dotato della ragione, tramite lo studio acquisisce quelle nozioni che lo faranno vivere bene o meno peggio in seno alla società.
E che dire della frase ” hanno loro il coltello dalla parte del manico”…
Non parliamo poi di quella categoria di padri o di madri , che solo perché difendono il giusto, talvolta entrando nel merito dell’approccio all’insegnamento o dell’interrogazione, bene che gli vada avranno un figlio bersagliato in tutti i modi, nei mesi e negli anni a venire, durante la frequenza di quell’istituto.
La pedagogia, in tal senso,si esprime quasi sempre a favore dell’insegnante, e fa bene, ma al contempo ,sarebbe auspicabile che qualcuno si prendesse cura dell’aspetto determinante dell’interazione tra un certo tipo di alunno e un certo tipo di insegnante.
Allora, se da un lato è bene tacere, dall’altro il fegato travasa bile per cinque anni, ( la durata delle superiori) vista l’impossibilità di scoprire come veramente stanno le cose. Di qualcuno ci si deve pur fidare …e quasi sempre ci fidiamo di tutti meno dei nostri figli, quasi per partito preso!
Periodicamente tutti coloro che svolgono la professione di insegnante, dovrebbero transitare, in luoghi che gli garantiscano di riposare, facendo un percorso che li aiuti a proseguire serenamente nel loro lavoro.
Facciamo il punto cruciale sul tema della professionalità.
Non tutti possono fare gli insegnanti … se no, non ci spiegheremo come mai si parla tanto di tutela degli alunni.
Insegnanti, Dirigenti sono lasciati soli di fronte a questa emergenza. La scuola ultimamente non è più un luogo in cui stare sicuri ed imparare.
Anche i concorsi andrebbero fatti con l’ausilio sia di test attitudinali che psicoattitudinali atti a rilevare se quel soggetto è preparato e motivato o ha la vocazione per intraprendere il ruolo di docente.
Il mondo della scuola dovrebbe essere più dinamico alla stregua dei Mercati finanziari,che sono sempre in movimento.
Recentemente qualcuno, ha messo in evidenza questo fenomeno assurdo del maltrattamento dei bambini a scola, sia al nido che alle materne.
Video e audio nelle scuole potrebbero essere un deterrente, prima di alzare le mani o dire frasi che sarebbe opportuno non dire.
In talune scuole, posto che vi siano alcune devianze, si sa bene come aggirarle.
Se mettessimo le telecamere a scuola , tutto si svolgerebbe in funzione di questo occhio “ del grande fratello” che spietatamente registrerebbe ogni cosa , ma se dovesse essere necessario, pur di non assistere più a fenomeni così lesivi della dignità umana, penso che siamo tutti d’accordo a giocare quest’ ultima carta.
La mattina, al suono della campanella , in molte classi, magari anche piccole come bugigattoli, sostano, tanti tantissimi bambini alla stregua delle Invasioni barbariche… Non sappiamo quali sono le aspettative o le motivazione che muovono questi due mondi dell’alunno e dell’insegnante.
Basterebbe che la sera prima, il bambino prenda le botte o che l’insegnante litighi con il marito, la sorella, i figli per determinare una giornata all’insegna del nervosismo quindi della mancanza di serenità, di stimoli, indispensabili per interagire ed insegnare.
Non siamo marionette, non sempre si riesce ad essere “ professionali”.
C’è quando il cuore è buio e la testa nel pallone … e allora?
Niente di più umano, purchè si abbia la sicurezza che tanto i docenti quanto gli alunni escano illesi dall’aula di quella scuola. sia fisicamente che per quanto attiene l’aspetto dell’apparato psichico. Capita che, in certe giornate alcuni alunni si sentano soffocare, l’ambiente che li circonda gli va stretto, non si sente capito, nessuno gli chiede nulla se non la lezione del giorno.
Altro punto importantissimo è quello che riguarda le caratteristiche o funzioni psichiche, esse variano da individuo a individuo e determinano la sua “ personalità” che a sua volta definisce il suo comportamento.
Quanto rappresentato, non viene preso in considerazione da tutti gli Insegnanti, tanto è vero che l’atteggiamento che assumono, il più delle volte è quello di una postura ed un atteggiamento scorretti, troppo burberi e formali.
A mio avviso, riceverebbero molto di più, in termini di apprendimento, se solo si lasciassero andare mostrando apprezzamento nel riconoscere maggiori meriti agli alunni,magari con un sorriso(che non sminuirebbe certamente la loro autorevolezza), anzi, farebbe crescere l’autostima ed il consolidarsi delle scelte di ogni singolo alunno.
Le gratificazioni, per i ragazzi non sono esclusivamente gli otto o i sette … o ancora peggio i dieci in condotta al liceo … piuttosto sono l’equivalente di soddisfazioni che designeranno il loro stato emotivo, parte integrante dell’interazione tra individui,che in seno alla scuola, si espliciterà nell’apprendimento sereno e costante.
Il massimo sarebbe raggiungere il profitto scolastico a casa tra compagni senza ricorrere alle famigerate lezioni private che costano un occhio!
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