Ho pensato a un mondo senza Internet, senza comunicazione telematica che investisse la nostra quotidianità. Una cosa è certa: avrei perso il mio lavoro e la mia professionalità. Dovrei cercare di reinventarmi con un'attività diversa, più "semplice" o anche più umile, sicuramente diversa... Ma a parte me... Cosa accadrebbe nel mondo se la grande rete dovesse collassare?
Internet è diventata da tempo parte inscindibile della nostra quotidianità. Se ci soffermiamo a riflettere attraverso la Rete vengono veicolati ogni giorno miliardi di informazioni e milioni di transazioni economiche. L’industria, le banche, le università, gli uffici pubblici, gli ospedali, le prenotazioni aeree, ferroviarie, gli ipermercati, le farmacie, etc. Lo stesso sistema finanziario non può più fare a meno del Web, perché tutto passa attraverso l’infrastruttura telematica. Orbene, cosa accadrebbe se Internet dovesse smettere di funzionare? Il mondo non sarebbe in grado di superare indenne un tale blocco, e di certo si assisterebbe a un violento arretramento in tutti i campi. Una riflessione mi porta alla considerazione di un ritorno indietro di almeno un cinquantennio. Si dovrebbe ritornare ai sistemi manuali analogici con enormi ritardi e costi aggiuntivi. Forse l'unica ad averne beneficio sarebbe l'attività agricola alla quale si ripenserebbe in massa e con molta più attenzione e accorgimenti; in fin dei conti siamo sempre oltre il 2011. Perfino la democrazia ne soffrirebbe, perché gli abusi dei vari governanti non verrebbero rivelati al resto del mondo. I popoli non riuscirebbero più a comunicare facilmente tra di loro e certe faccende resterebbero oscure e impunite. Usi e costumi ritornerebbero ad essere diversi, locali, mentre oggi sussiste un’indubbia globalizzazione che ci permette di comunicare, condividere e lavorare facilmente insieme. Nella stessa rete, infatti, vi è l'espressione stessa della base di lavoro. Dunque, è evidente, che ormai non si può più fare a meno di Internet, perché realmente parte integrante della nostra vita. I Paesi industrializzati sono ormai consapevoli dei potenziali pericoli economici dovuti ad un eventuale collasso della Rete e molti hanno attivato dei Cert (Computer emergency response team). I Cert sono la base per la difesa di un paese e di una alleanza. Permettono di monitorare e dare informazioni sulla attività della Rete e facilitano la reazione agli attacchi. Anche l’Italia sta facendo la sua parte in questo campo, mentre la Cina sembrerebbe addirittura essersi organizzata in modo da auto-escludersi dal Web in caso di pericolo. Si deve inoltre evidenziare che Internet è il più importante strumento di vera democrazia, perché è nata libera e libera rimarrà, deve! Il Governo italiano, proprio in questi giorni, sta imponendo tre anni di prigione per i giornalisti o i blogger che non pubblichino rapidamente le rettifiche alle notizie. E’ un’azione realmente inaccettabile per chi pratica la professione di giornalista.
Una cosa è certa: stiamo vivendo un periodo di profonde e globali trasformazioni, che investono la morale, la società, e tutto l'impianto tecnologico-lavorativo mondiale. E molteplici sono le domande: come evolverà la situazione? Quale futuro ci aspetta? Quali le ripercussioni in un senso o nell'altro? Il nostro Stato è pronto ad affrontare tali evenienze?
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