La leggendaria bellezza del Lago Maggiore ha attirato da sempre sulle sue sponde personaggi illustri e nel caso dell’ospitante Hotel Lido Palace, si può ben dire ospiti regali! Ospite abituale dell’Hotel la regina Vittoria, per cui alla sera suonava Richard Wagner; altro ospite illustre Winston Churchill che scelse la camera 124 per la sua luna di miele nel 1908.
Baveno ospitò anche Lord Byron, Verdi ed Umberto Giordano che qui trasse ispirazione per ‘Fedora’
BAVENO FESTIVAL – Umberto Giordano – XVI edizione 2013
Emozioni…
Sabato 13 luglio, ore 17,30 - Baveno Hotel Lido Palace
“Il ricordo”. Omaggio a Umberto Giordano
Esecuzione in forma semiscenica di Andrea Chenier
Vincitori del Concorso lirico “U.Giordano” di Foggia
Andrea Chenier Alessandro Moccia
Maddalena di Coigny Bianca Elena Margean
Gerard Matteo Suk
Berci e la vecchia Madelon Maria Rosaria Daloiso
Roucher Massimiliano Guerrieri
Regia Maria Paola De Luca
Maestro preparatore Valentina Usai
Pianoforte Marcello Parolini
L’ambientazione nella sala dell’Hotel Lido Palace –messa gentilmente a disposizione dalla proprietà famiglia D’Amico’- con le vetrate finemente serigrafate e l’impareggiabile vista sul lago sono di per sé una scenografia eccellente, ma viene comunque implementata con arredi suggeriti dallo scenografo Sebastiano Romano che ricreano la temporalità dell’ambientazione.
La regia di Maria Paola de Luca, merita un plauso per quanto movimentata e per la gestualità ricercata che fanno dimenticare l’assenza di un vero palcoscenico teatrale.
Dopo la preparazione al pianoforte di Valentina Usai che si percepisce accurata, alla rappresentazione è Marcello Parolini a sedere al pianoforte; abituale presenza al festival si riconferma valido interprete che riesce a trarre ‘l’emozione’ che in Umberto Giordano è liricamente espressa in un soffio di poesia.
Le voci, vincitori e segnalati del Concorso Lirico internazionale ‘U.Giordano’ di Foggia sono apprezzabili e giustamente meritevoli di segnalazione.
Apre il baritono Matteo Suk con temperamento forte a presagire gli avvenimenti; vibrante e ricco di partecipazione ‘razza leggiadra e rea…è l’ora della morte’ mantiene forza interpretativa che sottolinea il timbro scuro e le belle modulazioni.
Bianca Elena Margean è il soprano che interpreta Maddalena di Coigny con buona linea di canto e con accenti di liricità drammatica ‘la mamma morta, mi hanno alla porta della stanza mia’:buona presenza e coloristica interessante.
Il ruolo del titolo Andrea Chenier è affidato al giovane tenore Alessandro Moccia, che presenta voce possente nei vari registri con particolare accentazione negli acuti fermi e prolungati; interpreta un Chenier più battagliero che poeta, ma ben rende nei vari duetti, vera chicca dell’opera.
‘Son la vecchia Madelon’ e velata di nero si ripresenta Maria Rosaria Daloise dopo il ruolo di Berci: mezzosoprano con un bel colore oltre l’ambrato, tiene bene anche nei toni alti.
Il baritono Massimiliano Guerrieri veste i panni di Roucher e seppur con poche battute di canto, tratteggia il personaggio compiutamente offrendo anche un timbro caldo e scuro con fermezza e partecipazione.
Con qualche dolce rimando pucciniano e l’impeto giovanile si è realizzata una bella produzione.
La Musica vince sempre
Renzo Bellardone
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