Buonasera,
Vi scrivo perché mi farebbe piacere avere il parere del vostro avvocato penalista circa una questione legale che mi riguarda. Ho visto che avete un rubrica molto interessante e vi ringrazio per il servizio offerto.
Ecco il messaggio per l’avvocato:
Egregio Avvocato,
purtroppo, in seguito al ritrovamento e all'utilizzo di un telefono cellulare, mi ritrovo indagato per ricettazione. Infatti, dopo qualche mese dal ritrovamento del telefono, sono stato chiamato in caserma dove il telefono cellulare (che avevo ancora con me in ottimo stato) è stato sottoposto a sequestro penale.
Adesso, siamo nelle fasi delle indagini preliminari e mi chiedo cosa mi può realmente accadere.
Rischio veramente il carcere?
Sono incensurato, ho da subito dichiarato di non aver acquistato il telefono ma di averlo trovato (tra l’altro nello stesso posto in cui il proprietario del cellulare aveva dichiarato di averlo lasciato, sebbene poi segue denuncia di furto!) e di non aver mai provato ad occultare tale cellulare avendo da sempre utilizzato una Sim a mio nome.
Inoltre, avendo inserito nel telefono una sola volta la Sim di mio fratello, adesso anche lui è indagato per lo stesso reato.
La questione ci preoccupa perché non sappiamo come possa andare a finire, ma mi pare che non ci siano proprio le condizioni perché la accusa di ricettazione venga accolta.
Cosa ne pensa lei? Io e mio fratello cosa dovremo subire? E allo stato attuale, dobbiamo dichiarare di avere dei procedimenti penali pendenti?
Gentile Redazione,
spero che l’avvocato De Luca possa rispondere alla mie domande.
Vi autorizzo alla pubblicazione nel sito del mio quesito, chiaramente in anonimato o nome di fantasia.
Cordialità
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Gent.mo Sig. xxxx,
il quesito da lei posto è molto interessante, quanto al contempo complesso; tuttavia, cercherò di spiegarmi nella maniera più semplice per dare una risposta allo stesso.
Premetto, partendo dall’ultima parte della domanda postami, che allo stato attuale, se le indagini preliminari sono molto recenti, non dovrebbe esserci alcun “carico pendente” che interessi lei e suo fratello.
Con ciò intendo dire che nel caso in cui il Sig. Pubblico Ministero non deciderà di chiedere la archiviazione del caso al Giudice per le indagini preliminari, assumendo la veste di imputati (non più indagati) risulterà allora una “pendenza giudiziaria”.
Attualmente dovreste essere iscritti solamente nel registro degli indagati.
Passando alla trattazione della problematica inerente l’ipotesi di reato di ricettazione va ricordato che quest’ultimo è previsto e punito dall’art. 648 c.p: “Fuori dei casi di concorso nel reato, chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da cinquecentosedici euro a diecimilatrecentoventinove euro. […]”
Nella prassi, innanzi ai Tribunali, si incorre nella condanna quando non si è in grado di giustificare la provenienza del bene oggetto del capo di imputazione, nel suo caso il telefono cellulare.
Sino a quando si sarà in grado di motivarne il possesso in maniera legittima non ci sono problemi.
Lei dovrebbe essere in grado di provare che lo ha trovato per strada, anche attraverso prove testimoniali (se qualcuno ha assistito al ritrovamento).
Viceversa, la vicenda giudiziaria potrebbe complicarsi.
Per quanto concerne suo fratello, ritengo che non dovrebbe incorrere in alcun problema, in quanto avere utilizzato una sola volta il cellulare con la propria scheda sim non prova di per sé la consapevolezza circa l’eventuale provenienza illecita del bene.
Ritengo invece di poterla tranquillizzare relativamente al suo timore di “rischiare il carcere” in quanto, nella peggiore della ipotesi, essendo incensurato e visti i limiti di pena edittali previsti dall’art. 648 c.p,, in caso di condanna potrebbe godere del beneficio della sospensione condizionale.
Per ultimo, ma non per importanza mi permetto di rammentarle che anche chi ritrova un bene smarrito non se ne può appropriare.
Infatti, l’art. 647 c.p prevede la punibilità dell’azione a seguito di querela della persona offesa.
Tuttavia, tale previsione normativa con la legge 67/2014 rientra tra le ipotesi di reato per le quali il Governo recentemente è stato delegato ad adottare con decreto legislativo la trasformazione in illecito amministrativo della su riferita fattispecie di reato.
Con l’auspicio di esserle stato d’aiuto le invio i miei più cordiali saluti.
Avv. Filippo De Luca
http://www.avvocatofilippodeluca.com/
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