Telegram, l'app considerata alternativa a WhatsApp, in questi giorni sotto pressione per il cambio dell'informativa sulla privacy, non sarebbe così protetta. Secondo il sito specializzato ArsTechnica, infatti, se si usa la chat da un dispositivo Android o, in alcuni casi, anche da un iPhone, Telegram consente a malintenzionati di trovare facilmente la posizione di un utente se abilita una particolare funzione, cioè quella che consente alle persone geograficamente vicine di connettersi.
E qualche problema ce l'ha anche Signal, altra app del momento, considerata anche questa un'alternativa a WhatsApp.
Il 15 gennaio, proprio il giorno in cui ha festeggiato il traguardo di 50 milioni di download, ha manifestato problemi tecnici, probabilmente per l'afflusso improvviso e imprevisto di nuovi utenti.
Fonte: Ansa
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