Sarà la nipote di Ignazio Buttitta, Nara Bernardi ad aprire domenica prossima la bottega di famiglia, chiusa da quasi mezzo secolo: siamo nella Bagheria dei primi del Novecento e il poeta ragazzino serviva dietro il bancone, ritirandosi la sera nel mezzanino da cui si vedeva un pezzettino di cielo: qui sono nate le sue prime poesie, qui ha scritto le prime lettere alla futura moglie Angelina Isaja, e molto altro. Un unico appuntamento imperdibile (domenica mattina) con la figura di Buttitta narrata in prima persona da Nara attraverso lettere, fotografie, aneddoti, romanzi autografi. Senza contare la curiosità dei bagheresi che si riversano nella “Putìa” di una volta. Sarà questo l’evento clou delle ultime due giornate delle Vie dei Tesori a Bagheria che apre le porte dei suoi siti al fianco di Termini Imerese e Corleone, tutte visitabili con un unico coupon (valido anche per Palermo e Carini dal 6 ottobre). Il festival è organizzato dalle Vie dei Tesori con il supporto di Unicredit come main sponsor, e la collaborazione di Poste Italiane e di tutte le amministrazioni sul territorio.
Terzo e ultimo weekend quindi (sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre), e sarà straordinario in ciascuna delle dieci città coinvolte nel festival – con le tre cittadine del Palermitano, ecco anche Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Alcamo, Caltanissetta, Enna e Messina – che scendono in campo con percorsi inediti, luoghi che aprono per la prima volta, passeggiate d’autore ed esperienze imperdibili. A Bagheria farà il pieno di visitatori per queste ultime ore di apertura, la “Villa dei mostri” con le sue dorature e le statue grottesche; e se raggiungerete Palazzo Butera, ecco anche il plastico in scala della villa originale settecentesca, enorme e monumentale, che occupava un intero rione. Chi ama le esperienze naturalistiche non può invece perdere l’Arco azzurro, e neanche le escursioni in barca a vela nel golfo di santa Flavia, le immersioni con la guida di un sub esperto, o la novità Trek&Snork, che sta per cammino tra agrumi e ulivi + tuffo in mare e immersione. Domenica invece, bussola alla mano e zaino in spalla, si raggiungerà la vetta di Monte Catalfano, imparando a leggere una mappa topografica aiutandosi con il GPS. Tra i luoghi, ritorna Castello San Marco, una ibrida ed eccentrica dimora estiva dei principi di Mirto e dei conti di San Marco, a metà tra castello fortificato e residenza di campagna. Apre il giardino settecentesco di Villa San Cataldo, si riscoprono il piccolo e delizioso Museo del Giocattolo e il Museo dell’Acciuga ad Aspra, dove la borgata viene raccontata da un gruppo di donne come museo en plein air. Da non perdere la bottega dell’ultimo pittore di “masciddara” Michele Ducato, l’Oasi Blu, wunderkammer sorprendente tra cappelle votive, altari ai viaggiatori illustri, memorabilia; e infine la bottaia storica della Duca di Salaparuta, a Casteldaccia.
TERMINI IMERESE
Sabato e domenica a Termini ci si prepara agli ultimi due spettacoli tra i resti dell'anfiteatro romano a villa Palmeri, ma anche alla passeggiata con vista alle mura ciclopiche, al Dolmen e alle rovine del castello di Brocato. Andrà in scena “Il signore della nave” che il teatro Zeta ha tratto dalle novelle di Pirandello e ci si potrà intrufolare nei depositi del museo civico dove sono conservati reperti archeologici e uno degli unici quattro esemplari impagliati di lupo siciliano. Da non perdere l’ottocentesca Biblioteca Liciniana che fa emergere dai suoi 102 mila volumi e manoscritti, il titolo di Civitas Splendidissima, concesso alla città da re Ferdinando nel 1496; le terme romane citate da Diodoro Siculo, amate da tutti gli invasori, dai romani ai normanni, e l’ottocentesco Grand Hotel delle Terme utilizzato come quartier generale della Targa Florio. Ci sono poi le chiese, ognuna con i suoi tesori: gli affreschi di Santa Caterina d’Alessandria, il crocifisso miracoloso di Maria SS. Annunziata; le due chiese sovrapposte di Sant’Orsola; oltre alla Cammara Picta nel palazzo del Comune.
CORLEONE
Infine a Corleone dove il festival ha appena debuttato: raccomandiamo di salire fino al Monastero del SS.Salvatore che sorge sopra le cascate delle Due Rocche, e da lassù abbracciare con lo sguardo tutta Corleone, e anche oltre se arriverete fino alla cupola. Si visita anche lo slabbrato ex Ospedale dei Bianchi, costruito a metà ‘500 grazie ai fondi privati dei nobili del paese, che si riunirono nella Compagnia dei Bianchi dello Spirito Santo, una delle confraternite più antiche di Corleone. È in condizioni precarie, affascinante fantasma in cui par di sentire il dolore dei malati nel corso dei secoli. Poi la Chiesa del Carmine, tutta bianca e oro: e si avrà subito una vertigine visiva appena si entra nell’adiacente oratorio di Maria SS. del Carmelo dalla volta dipinta con colori accesi. Poi si passa alla trecentesca chiesa di Sant’Agostino, con il vicino oratorio interamente affrescato, la chiesa di Santa Rosalia, con il campanile con la tipica grata a “petto d’oca” e una volta a botte interamente decorata a motivi floreali; e la cinquecentesca chiesa e l’oratorio dei Domenicani con la cripta sotterranea. Tra le esperienze, sabato anche l’approfondita tasting & cooking class guidata all’azienda Vescera dove spiegheranno i segreti della neonata pasta bio.
Fonte: Le Vie dei Tesori
Fonte Immagine: Le Vie dei Tesori
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