Lunedì prossimo (10 marzo) cade la "Giornata dei Beni culturali siciliani", dedicata alla memoria di Sebastiano Tusa, l’archeologo e assessore regionale ai Beni culturali scomparso tragicamente in un incidente aereo nel 2019: il RISO - Museo regionale d’arte Moderna e Contemporanea, come gli altri siti culturali siciliani, sarà aperto gratuitamente. Ma è stata scelta simbolicamente proprio questa giornata per una nuova, straordinaria acquisizione alla collezione permanente del Museo: alle 16.30 la direttrice del RISO, Evelina De Castro presenterà Cicero, realizzata nel 2014 da William Kentridge, opera che porta con sé riflessioni profonde sulla vita, sulla morte, sulla memoria e sul passato, che si intrecciano e dialogano con il presente.
L’acquisizione è frutto del progetto “Percorsi di memoria#2”, curato da Rosaria Raffaele Addamo con cui il RISO ha vinto il bando pubblico del PAC – Piano per l'Arte Contemporanea 2023-2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, per l’acquisizione di opere nelle collezioni pubbliche. Grazie a questo progetto, il Museo continua la sua ricerca sulla memoria del territorio, rafforzando il legame tra la sua collezione permanente e le esperienze culturali nazionali e internazionali che hanno segnato l’arte contemporanea in Sicilia. Verrà anche presentata un'inedita intervista registrata all'artista. Il progetto è stato cofinanziato dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e Identità Siciliana per la parte relativa alla valorizzazione che prevede la pubblicazione del catalogo e l'incremento dell'Archivio Matter, ideato dall'Associazione Ruber contemporanea.
Cicero è un imponente arazzo che fa parte della serie di lavori creati da William Kentridge per il suo intervento monumentale Triumphs and Laments sul Lungotevere romano nel 2016. La direttrice Evelina De Castro pone l’attenzione sulla “varietà di elementi artistici, storici, di antiche tecniche esecutive che costituiscono l’opera e affondano le radici nella cultura dell’Europa mediterranea. La lunga storia di trionfi ed elegie, Cicerone, la Sicilia, l’Africa, l’arte della tessitura comune a tutte le culture di genere, la lana mohair dell’Africa, l’innesto e giustapposizione di tutto ciò a far mostra di sé in una sala di Riso fanno dell’approdo di Cicero in Sicilia un’opera d’arte”.
L'opera – che appartiene alla serie realizzata tra il Sudafrica e lo Swaziland, con materiali e manodopera interamente locali - presenta in primo piano il ritratto di Marco Tullio Cicerone, ripreso dal busto in marmo della metà del I secolo a.C. esposto ai Musei Capitolini: scomposto in frammenti, il profilo si sovrappone a ritagli di carte geografiche riprodotte da antichi testi o documenti d’archivio, testimonianza della complessa storia coloniale italiana di inizio Novecento nell’Africa settentrionale, ma anche l’esperienza personale dell’artista sulla storia del Sudafrica e sul significato dell’Apartheid. L’acquisizione di Cicero è particolarmente significativa per la genesi stessa di Triumphs and Laments: il grande fregio contemporaneo, composto da una processione con figure e scene storiche, è destinato, infatti, a scomparire perché realizzato ripulendo la patina biologica accumulata sulle mura romane. Nel corso del tempo tornerà ad annerirsi a causa dell’inquinamento, e le immagini svaniranno. Le uniche opere che rimarranno saranno i disegni, le sculture e gli arazzi che riproducono le figure principali, tra cui anche questo arazzo che entra nella collezione di RISO.
L'acquisizione dell'opera si collega alla storia espositiva del Museo: opere di Kentridge sono state presentate nella sede museale di Palazzo Belmonte Riso sia per la mostra temporanea Essential Experiences, curata da Lóránd Hegyi nel 2009, sia nell’ambito del circuito internazionale che, nel maggio del 2017, ha visto riuniti insieme musei e istituti del contemporaneo per celebrare l’artista sudafricano attraverso il film documentario William Kentridge, Triumphs and Laments, del 2016.
Il progetto è stato, inoltre, proposto per testimoniare l’attività culturale cittadina, e documentare la presenza di Kentridge a Palermo: da ottobre 2023 a gennaio 2024, Palazzo Branciforte ha ospitato la mostra William Kentridge. You Whom I Could Not Save, a cura di Giulia Ingarao e Alessandra Buccheri, per la quale l’artista ha realizzato un’installazione site specific all’interno del suggestivo Monte dei Pegni, e presentato una serie di opere, tra sculture, disegni e arazzi, tra i quali Cicero.
Fonte: CoopCulture
Fonte Immagine: Fabio Sgroi
© Palermomania.it - Il portale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Ultim'ora by Adnkronos
Barcellona-Inter: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv
Pubblicata il 30-04-2025 alle ore 06:54
Ucraina, Russia: "Tregua è per avvio colloqui con Kiev". Ma Trump "sta perdendo la pazienza"
Pubblicata il 30-04-2025 alle ore 00:03
Conclave, Burke e Dolan: l'ombra di Trump sulla scelta del nuovo Papa?
Pubblicata il 30-04-2025 alle ore 00:02
Marcell Jacobs a Belve: "Chi parla di doping mi dà fastidio"
Pubblicata il 29-04-2025 alle ore 23:47
Champions, Arsenal-Psg 0-1: Dembelé e Donnarumma decidono la semifinale d'andata
Pubblicata il 29-04-2025 alle ore 23:08
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti