"Non sono stato io a ucciderla, quando ho confessato ero sotto l'effetto della droga". Avrebbe ritrattato tutto in appena 24 ore Damiano Torrente, il pescatore che ieri ha raccontato, a cinque anni di distanza, l'omicidio della sua amante romena, Ruxandra Vesco, scomparsa nel 2015 ed ha fatto ritrovare un sacco con ossa umane in una scarpata di Monte Pellegrino.
L'uomo che ha raccontato il suo avvicinamento a Dio, il pentimento e la sofferenza confermata anche dal prete che ha raccolto, in confessionale, il suo racconto inducendolo a confessare, fa marcia indietro. A riferire il colpo di scena è l'avvocato Alessandro Musso che difende Torrente: "Ha raccontato anche che nel 2019 aveva già confessato una volta l'omicidio della donna e di tutti i suoi parenti alla Squadra Mobile ma la polizia fece indagini, non trovò il corpo della vittima dove indicato e trovò, invece, in vita i parenti che diceva di aver ucciso così la vicenda fu archiviata in fase di indagini preliminari".
Ti potrebbe interessare?
© Palermomania.it - Il portale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Ultim'ora by Adnkronos
Parigi 2024, programma oggi 27 luglio: orari, finali e azzurri in gara
Pubblicata il 27-07-2024 alle ore 00:12
Ostaggi Israele, vertice domenica a Roma e nuove condizioni di Netanyahu: il punto
Pubblicata il 27-07-2024 alle ore 00:10
Israele, Netanyahu ospite a casa Trump. Il tycoon attacca Harris: "Irrispettosa"
Pubblicata il 27-07-2024 alle ore 00:09