Assemblea dei lavoratori edili del Coime davanti al Tribunale di Palermo, in piazza Vittorio Emanuele Orlando,
Le segreterie provinciali di Fillea, Filca e Feneal hanno deciso di accendere nuovamente i fari, con un sit-in che si è svolto stamattina dalle 9 alle 12 davanti a un luogo simbolico come il foro di Palermo, su una delle vertenza tra le più annose della città, quella dei lavoratori edili del Comune, “ai quali – dicono i sindacati degli edili - non vengono riconosciuti gli adeguamenti contrattuali e viene tolto un elemento della retribuzione che ai fini pensionistici determina una decurtazione dell’importo, provocando un grosso danno agli operai”.
“Alla fine dell’assemblea, abbiamo presentato un esposto in cui chiediamo alla magistratura di indagare e capire costa sta succedendo – dichiarano i segretari dichiarano i segretari generali di Fillea Cgil Palermo, Filca Cisl Palermo Trapani e Feneal Uil tirrenica Palermo Messina Piero Ceraulo, Francesco Danese e Pasquale De Vardo - Abbiamo provato in tutti i modi, attraverso interlocuzioni con il Comune, con la ragioneria e con l’Inps, ma nessuno intende ascoltare le nostre istanze. Riteniamo che venga violato un diritto contrattuale ma anche salariale che, in questo momento di difficoltà economica del Paese, per i lavoratori acquisisce un’importanza strategica. A questi lavoratori dobbiamo restituire la dignità che è stata loro sottratta. Continueremo con questa mobilitazione degli edili. Oggi siamo al Tribunale, il prossimo step sarà all’Inps”.
Nel documento consegnato ai magistrati, i sindacati degli edili spiegano quali sono secondo loro le criticità di natura contrattuale che hanno riguardato negli anni il contingente del Coime, oggi composto da circa 300 operai.
Fillea, Filca e Feneal evidenziano quella che secondo loro è una errata interpretazione dell’adeguamento contrattuale dei lavoratori edili che operano presso una pubblica amministrazione.
“L’adeguamento che chiediamo – aggiungono Ceraulo, Danese e De Vardo - è dovuto a un mancato riconoscimento di due rinnovi contrattuali del 2010 e del 2014. Periodo nel quale, con l’effetto del decreto Brunetta, viene bloccata la contrattazione del pubblico impiego. Il Comune di Palermo estende questo blocco anche ai lavoratori edili, che non hanno però applicato il contratto del pubblico impiego, bruciando di fatto due tornate contrattuali del contratto nazionale di lavoro degli edili. E di conseguenza non riconoscendo né l’adeguamento salariale né quello contrattuale”.
Non solo. Vengono meno anche i riconoscimenti di alcuni elementi della retribuzione, che sono fissi e continuativi ai fini del trattamento pensionistico dei lavoratori del Coime. “Questo ha generato un disallineamento del trattamento pensionistico spettante al lavoratore edile – proseguono i segretari di Fillea, Filca e Feneal – Auspichiamo nell’intervento della magistratura per mettere un punto e chiarire finalmente questa inaccettabile e grave vicenda, lesiva dei diritti dei lavoratori”.
Fonte: Cgil Palermo
Fonte Immagine: Cgil Palermo
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