Si è chiusa alle 19 di ieri sera e non riprenderà la serrata dei distributori di carburante. Revocata la seconda giornata di protesta, servizio regolare in tutta Italia.
L'iniziativa sarebbe dovuta durare altre 24 ore: la decisione di revocare la seconda giornata è stata presa da Figisc-Anisa Confcommercio e Fegica Cisl dopo un nuovo tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy, convocato a seguito di un'assemblea pubblica tenutasi in mattinata nella sala Capranichetta di piazza Montecitorio a Roma. La terza sigla promotrice, Faib Confesercenti, aveva già preso in precedenza una decisione analoga.
La scelta di riaprire è stata presa "a favore degli automobilisti, non certo per il Governo", mettono nero su bianco i presidenti di Fegica e Figisc.
Secondo le sigle promotrici, avrebbe raccolto tra l'80 e il 90 per cento delle adesioni, al netto delle stazioni di rifornimento che per legge hanno dovuto restare aperte per garantire i livelli minimi essenziali di servizio.
Il confronto dunque si sposta in Parlamento, dove i benzinai hanno già avviato incontri con i gruppi parlamentari per ottenere la modifica del decreto trasparenza. Sul tappeto un ventaglio di rivendicazioni: dalla pubblicazione dei listini, ritenuta dai gestori inutile e dannosa, fino all'ammontare delle sanzioni per eventuali irregolarità, passando per la ristrutturazione della rete e il caro-carburante determinato dalle accise.
Fonte: Rai News
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