La via Bambinai, originariamente strada dei bambiniddara, va dalla piazza Giovanni Meli al largo Cavalieri di Malta. Sicuramente una strada ricca di storia, infatti qui avevano sede gli artigiani specializzati nella realizzazione di statuette di Gesù bambino e di altre immagini sacre in cera. Anticamente la via, era chiamata “via dei Crocifissari”, per la presenza di artigiani che scolpivano crocifissi in osso, e prima ancora qui si trovavano le botteghe dei coltellieri. Eppure, in questa via che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di Palermo, regna il caos:
“Le macchine posteggiano di giorno e di notte, - spiega C.Z. che abita in questa via - nonostante la segnaletica di divieto di sosta, in tutta la lunghezza della strada che è già stretta, ostruendo gli ingressi, le porte dei magazzini, mettendo a rischio pedoni, studenti, anziani e la stessa circolazione di auto e di grossi mezzi che tutto il giorno forniscono gli innumerevoli locali che sono sorti senza controllo”.
“Non parliamo della questione igienica dei locali, - dice un passante della zona - soprattutto dove oggi è sorto un locale mangia e bevi, e che un tempo era un negozio di ferramenta. Qui, tre grandi contenitori per l’immondizia ostruiscono il passaggio già abbastanza precario, ma ancor peggio il cattivo odore obbliga tutto il vicinato a tenere le finestre chiuse. Un totale stato di degrado e abbandono come non avevamo mai visto, che attrae solo i turisti pronti a fotografare questo scempio inaudito che rappresenta una carta d’identità della nostra civiltà palermitana che sicuramente all’estero non ci fa fare bella figura”.
Eppure via dei Bambinai rappresenta per Palermo un luogo magico, ricco di sorprese, dove una porta conduce alla barocca chiesa di San Domenico e un’altra all’ingresso dello splendido Oratorio della Compagnia del Rosario di S. Domenico, fondato nel 1578 e noto per la sua ricchezza di opere d’arte, tra cui molti pregevoli stucchi del Serpotta e alcuni grandi quadri di Pietro Novelli ed Antonio Van Dyck. Sempre in questa via ha sede l’Associazione amici del Serpotta, dove dalla vetrina si intravvede un busto in argilla del grande maestro, e sempre da qui si costeggia il muro di Palazzo Pantelleria. Insomma, questo è un luogo talmente prezioso che andrebbe maggiormente attenzionato e tutelato.
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