Capitolo settimo de Il Gattopardo

Questo brano, tratto dal settimo capitolo del romanzo Il Gattopardo, apre una riflessione sui passi della nostra esistenza ... E sui nostri ricordi.
|
Pubblicata il: 22/10/2015 - 18:23
|

Capitolo settimo

“Faceva il bilancio consuntivo della sua vita, voleva raggranellare fuori dall’immenso mucchio di cenere delle passività le pagliuzze d’oro dei momenti felici. Eccoli. Due settimane prima del suo matrimonio, sei settimane dopo; mezz’ora in occasione della nascita di Paolo, quando sentì l’orgoglio di aver prolungato di un rametto l’albero di casa Salina (l’orgoglio era abusivo, lo sapeva adesso, ma la fierezza vi era stata davvero), alcune conversazioni con Giovanni prima che questi scomparisse (alcuni monologhi, per essere veritieri, durante i quali aveva creduto scoprire nel ragazzo un animo simile al suo); molte ore di osservatorio, assorte nell’astrazione dei calcoli e nell’insegnamento dell’irraggiungibile. Ma queste ore potevano davvero essere collocate nell’attivo della vita? Non erano forse un’elargizione anticipata delle beatitudini mortuarie? Non importava, c’erano state.

Nella strada di sotto, fra l’albergo e il mare, un organetto si fermò, e suonava nell’avida speranza di commuovere i forestieri che in quella stagione non c’erano. Macinava Tu che a Dio spiegasti l’ali. Quel che rimaneva di don Fabrizio pensò a quanto fiele venisse in quel momento mescolato a tante agonie, in Italia, da queste musiche meccaniche. Tancredi col suo intuito corse al balcone, buttò giù una moneta, fece segno di tacere. Il silenzio fuori si richiuse, il fragore dentro ingigantì.

Tancredi. Certo, molto dell’attivo proveniva da Tancredi: la sua comprensione tanto più preziosa in quanto ironica, il godimento estetico nel vederlo destreggiarsi fra le difficoltà della vita, l’affettuosità beffarda come si conviene che sia. Dopo, i cani: Fufi, la grossa Mops della sua infanzia, Tom l’irruento barbone confidente ed amico, gli occhi mansueti di Svelto, la balordaggine deliziosa di Bendicò, le zampe carezzevoli di Pop, il pointer che in questo momento lo cercava sotto i cespugli e le poltrone della villa e che non lo avrebbe più ritrovato; qualche cavallo, questi già più distanti ed estranei.

Vi erano le prime ore dei suoi ritorni a Donnafugata, il senso della tradizione e di perennità espresso in pietra e in acqua, il tempo congelato; lo scoppiettare allegro di alcune caccie, il massacro affettuoso delle lepri e delle pernici, alcune risate di Tumeo, alcuni minuti di compunzione al convento fra l’odore di muffa e di confetture.

Vi era altro? Sì, vi era altro: ma erano già pepite miste alla terra: i momenti soddisfatti nei quali aveva dato risposte taglienti agli sciocchi, la contentezza provata quando si era accorto che nella bellezza e nel carattere di Concetta si perpetuava una vera Salina; qualche momento di foga amorosa; la sorpresa nel ricevere la lettera di Arago che spontaneamente si congratulava per la esattezza dei difficili calcoli relativi alla cometa di Huxley. E perché no?

L’esaltazione pubblica quando ricevette la medaglia alla Sorbona, la sensazione delicata di alcune finissime sete da cravatta, l’odore di alcuni cuoi macerati, l’aspetto ridente, l’aspetto voluttuoso di alcune donne incontrate nella strada, quella intravista ancora ieri alla stazione di Catania, mescolata alla folla col suo vestito marrone da viaggio e i guanti di camoscio, che era sembrata cercare il suo volto disfatto dal di fuori dello scompartimento insudiciato. Che gridìo di folla. 'Panini gravidi!' '“Il Corriere dell’isola'. E poi quell’anfanare del treno stanco senza fiato… E quell’atroce sole all’arrivo, quelle facce mendaci, l’eromper via delle cateratte…

Nell’ombra che saliva si provò a contare per quanto tempo avesse in realtà vissuto. Il suo cervello non dipanava più il semplice calcolo: tre mesi, venti giorni, un totale di sei mesi, sei per otto ottantaquattro… quarantottomila… √840.000. Si riprese. 'Ho settantatrè anni, all’ingrosso ne avrò vissuto, veramente vissuto, un totale di due… tre… al massimo'. E i dolori, la noia, quanti erano stati? Inutile sforzarsi a contare: tutto il resto: settant’anni.”

Tomasi Di Lampedusa

Letto: 4909 volte

Leggi anche

Racconti
Tin Tin
racconto
Il pic-nic racconto di Maria Lacchio
Festa della Donna
Festa delle donne, non dimenticherò mai quella ragazza italiana, che per me aveva ''il sole nel cuore''
lettura
Cosa provi nell'essere vecchia?
lettura
Non posso tenerti per mano e allora ti tengo nel cuore - Roversi
dialogo d'amore
"Addio" - Delicato dialogo d'amore
lettera
La commovente lettera di un ragazzo di 21 anni a sua madre
videopoesia
Charles Bukowski - Sei incancellabile tu - Videopoesia di Gianni Caputo

In Primo Piano

allerta caldo
allerta caldo
Palermo, caldo e rischio incendi: allerta gialla per le ondate di calore e arancione per incendi il 18 luglio
centi estivi
centi estivi
Inclusione e tutela dei minori, al via a Palermo le attività estive per 825 bambini: anticipati 600mila euro per il potenziamento dei servizi
truffa turisti
truffa turisti
Palermo, turisti truffati da un vetturino: corsa da 500 euro. Ferrandelli: ''Subito denuncia e sostegno'' *VIDEO*
Sit-in M5S-Pd
Sit-in M5S-Pd
Sicilia, M5S e PD minacciano il blocco dell'Ars: ''Basta scandali, Schifani venga subito a riferire su Sanità e Turismo'' *VIDEO*

La parola alla città

Soccorso Civico
Soccorso Civico
Nasce a Palermo il Soccorso Civico: una rete di solidarietà contro violenze e intimidazioni nel centro storico
lavori di restauro fermi
lavori di restauro fermi
Fontana di piazza Alberico Gentili: dopo oltre un anno, lavori di restauro ancora fermi
corteo Sferracavallo
corteo Sferracavallo
La rabbia di un quartiere dimenticato: a Sferracavallo in tanti al corteo "Siamo in coda da quarant’anni'' per denunciare degrado e immobilismo istituzionale

Appuntamenti

Teatro
Teatro
Alla GAM di Palermo debutta ''Terroni'' con Roberto D'Alessandro: storia, musica e verità sull'Unità d'Italia
spettacolo
spettacolo
Stefano De Martino in Sicilia con ''Meglio stasera - Summer Tour'': a Palermo il 19 luglio
arte e teatro
arte e teatro
Palermo, arte e teatro all'Antica Tonnara Bordonaro: Zazzà D'Anna e Ilaria Intravaia per ricordare Paolo Borsellino

Opinioni a confronto

suicidio assistito
Chiesa
Femminicidi
strade dissestate