E’ bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sogno,
seriamente notturna,
mentr’io districo le mie preoccupazioni come fossero reti confuse.
Assente il tuo cuore naviga pei sogni,
ma il tuo corpo così abbandonato respira cercandomi senza vedermi,
completando il mio sonno come una pianta che si duplica nell’ombra.
Eretta,
sarai un’altra che vivrà domani,
ma delle frontiere perdute nella notte,
di quest’essere e non essere in cui ci troviamo qualcosa resta che ci avvicina
nella luce della vita come se il sigillo dell’ombra
indicasse col fuoco le sue segrete creature.
Pablo Neruda
da Salvo a Rosaria
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