L’attesa del piacere è essa stessa un piacere.
Gotthold Ephraim Lessing
Ed è proprio vero, e aggiungo che qualche volta l’attesa del piacere supera le aspettative del piacere stesso, ma non sempre è così, come in questo caso che sto per raccontarvi.
Amo la musica, e chi mi conosce bene lo sa. L’amo visceralmente, fa parte del mio DNA. Tutto questo per significarvi che cerco di non perdere mai un’occasione musicale, sempre alla scoperta di una più profonda e intima emozione, con sommo riguardo all’amore per la musica.
Ed eccomi felice e in trepida attesa del già annunciato maestoso concerto, nella spettacolare cornice del Teatro di Verdura, in uno scenario imponente, da visitare per chi non lo conoscesse, immerso nel verde della Piana dei Colli, attorniato da maestose e storiche ville, in una delle zone più belle di Palermo. E sono davvero in un’ottima posizione visuale per il tanto atteso gruppo musicale, il Volo. Il gruppo è formato da tre baldi giovanotti meridionali che sono stati capaci di conquistare le platee di quasi tutto il mondo. Sono rispettivamente, per la precisione, due tenori e un baritono: Piero Barone, agrigentino, Ignazio Boschetto, nato a bologna, ma di origini siciliane, e l’abruzzese Gianluca Ginoble. Un tempo, che sembra ormai lontanissimo, li chiamavano i tre tenorini, perché ancora adolescenti e con i visi puliti da bravi ragazzi, forse un po’ provinciali ma con il dono di voci portentose, cavalcarono trionfanti il palcoscenico di Ti lascio una canzone, su Rai 1. Correva l’anno 2009. Ma i tempi del talent show sono ormai un distante, seppur piacevole e fortunato ricordo. Da allora di strada ne hanno fatta, e tanta. Una strada positivamente in salita verso grandi successi e sempre più numerose platee. Mi basterà rievocare l’importante partecipazione a We are the world for Haiti, accanto a star come Bono e Barbra Streisand! L’album d’esordio, nel 2011, disco di platino in Italia, già negli Usa subito tra i più venduti. E per ultima, la vittoria al Festival di Sanremo con l’ormai popolarissimo brano Grande Amore. Di certo l’intuito e l’esperienza di Michele Torpedine, manager di artisti del calibro di Andrea Bocelli e Giorgia, ha visto nei tre ragazzi il potenziale di un trio di successo e vincente popolarità. E possiamo asserire che non ha sbagliato. I tre giovani, veri professionisti della musica, hanno acquisito nel tempo uno stile più adulto e ricercato e sono richiestissimi oltre ogni più fortunata aspettativa. Hanno, infatti, portato nel mondo i brani melodici della più classica tradizione italiana, naturalmente rivisitati e personalizzati attraverso le loro imponenti voci liriche. Lo stile ha appassionato soprattutto il nostalgico pubblico sudamericano, ma posso assicurarvi anche quello italiano e, sorprendentemente, perfino dei giovani italiani. E dei più giovanissimi come il piccolo Tommaso, mio vicino di fila, giunto da Catania con i genitori per vedere il famoso trio. Un bambino che mi ha molto toccato nei sentimenti, con quei suoi occhioni azzurri colmi di lacrime e commozione all’ascolto della canzone Il Mondo, la sua preferita insieme a Grande Amore, e perfino disappunto per non aver potuto battere il cinque al suo irraggiungibile idolo Ignazio. Insomma Piero, Ignazio e Gianluca hanno davvero spiccato il “Volo”, deliziandoci con pezzi come Il Mondo, O sole mio, Torna a Surriento, My way, Memory, Smile, e anche pezzi tratti da opere, come E Lucean le stelle, da veri e consumati professionisti. Con la loro prodigiosa empatia, hanno commosso e conquistato sempre più consensi dal pubblico presente, unito da un unico amore: la musica. Sul palcoscenico non si sono mai negati: hanno ballato, ammiccato e scherzato con il pubblico presente con empatia e semplicità. E, da bravi ragazzi di provincia, non sembrano essersi mai montati la testa. E forse sono queste loro doti le vere armi vincenti, oltre la notevole potenza vocale. Il Volo, orgoglio italiano meridionale, ha concluso la seconda replica del fantastico spettacolo musicale al Verdura di Palermo con Grande Amore, il brano che ha vinto l’ultimo Festival di Sanremo. Una canzone ricca di puri sentimenti ed eterna promessa d’amore, che ha coinvolto la grande platea ormai in piedi, in ripetute ovazioni che hanno accompagnato con applausi scroscianti la chiusura dello spettacolo. Complimenti e ad maiora semper, cari simpaticissimi ragazzi, da ancora un’emozionatissima… vostra fan!
Marina De Luca
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