Dalle note dello Stresa Festival 2021:
Otto violoncellisti solisti, musicisti da camera e concertisti uniscono le loro energie e i loro sogni per inventare programmi originali e sorprendenti. Ô-Celli è un’avventura umana iniziata da Sébastien Walnier e Alexandre Beauvoir, che hanno raccolto intorno a loro violoncellisti solisti di orchestre o cameristi, che condividono la stessa passione per il loro strumento.
Per festeggiare il loro 10° anniversario l’ensemble presenta un programma di musica americana, un paese che ben rappresenta un crogiolo di stili e influenze. I lavori di grandi artisti famosi si alternano nella serata: da George Gershwin alla compositrice Florence Price, la prima donna afroamericana a essere riconosciuta come compositrice e a essere eseguita da una orchestra di prestigio, da Aaron Copland a Leonard Bernstein. In questo programma trova posto anche il Belgio e la musica di Harold Noben, un compositore che segue Ô-Celli dall’inizio dell’attività e che ben conosce le peculiarità di questa particolare formazione.
Ô-Celli - Isola Bella 22 agosto 2021
G. Gershwin, Ouverture da Porgy and Bess
F. Price, Ethiopia’s Shadow in America
H. Noben, American Wanders (The One about Paul/The one about Leny)
A. Copland, Rodeo
L. Bernstein, West Side Story
A. Marquez, Danzón n. 2
Recensione emozionale:
E la ninna nanna di Porgy and Bess si sprigiona dai celli in un’interpretazione intimistica e lirica per poi perdersi in variazioni a ritmo di un boogie woogie e poi ancora il sogno, l’attesa in atmosfera afroamericana. Il secondo brano racconta della lunga ombra dell’Africa che invade la terra americana e questo brano, come tutto il concerto americano è eseguito in onore del decimo compleanno della formazione e rimembra il sogno americano con black music for black people.
Nei brani a seguire si palesano le tipiche melanconie frammiste a ribellione e guidate dal desiderio di affermazione e quasi sprigiona il celebre ‘I’ve a dream!’
In un concerto di ‘classici’ non poteva mancare un brano del repertorio contemporaneo con battiti e vibrazioni, pizzicati che assurgono a voce solista per poi aprirsi in larghi molto ariosi, pronti a richiudersi in vortici tempestosi e sussurri accennati in eterea liricità.
In West Side Story è scontato il riaffiorare delle immagini del celebre film, ma meno scontata è la sorpresa interpretativa degli otto celli che improvvisano giocando con il tema principe raggiungendo atmosfere da saloon in un vivace divertissement musicale.
A cura di un brillante violoncellista, in un maccheronico italiano o in inglese vengono presentati i vari brani ed i singoli musicisti, provenienti dalle più acclamate orchestre europee.
Tra i bis, in omaggio all’Italia che ha ospitato i celli offrono ‘la Strada’ di Nino Rota e la poesia pervade orecchi, occhi...cuore e sentimento!
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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