Anche quest’anno, il Museo Targa Florio di Collesano, curatore Giacinto Gargano, darà vita al Dedicato a…, cerimonia di riconoscimento a chi, nella Cursa, si è particolarmente distinto. Questa volta toccherà a Brian Redman, uno dei beniamini degli appassionati di tutto il mondo, e siciliani in particolare. Sarà ricordata e celebrata la vittoria che ottenne nel 1970, con Joseph Seppi Siffert, al volante di una Porsche 908/3. Con lui saranno presenti anche altri due piloti molto apprezzati, Richard Attwood e Alain De Cadenet. Accompagnati dal manager Steve Austin e dal noto giornalista Antonio Lombardi, che hanno collaborato in modo encomiabile all’evento, incontreranno i tanti tifosi anche negli altri due Musei di Cerda (mattina del 4. Alle 10.00 visita al museo e dalle 11.00 alle 12.00 incontro al Municipio con le autorità) e Campofelice di Roccella (dalle 17.00 alle 19.00 dello stesso giorno), fondati e curati, rispettivamente, da Antonio Catanzaro e Ninì Venturella. Sarà presente anche il produttore cinematografico Michael Keyser. Un'altra importante notizia: giorno 3 i piloti e i loro accompagnatori visiteranno anche il Museo di Termini Imerese. Inoltre, Redman e De Cadenet verranno nominati cittadini onorari della stessa Termini
E ora, una sintetica descrizione della carriera dei tre campioni:
Brian Redman: uno tra i maggiori protagonisti delle competizioni a ruote coperte degli anni ’70. Bravissimo anche come collaudatore, era noto per uno stile di guida oculato e rispettoso del mezzo meccanico. La sua carriera inizia, dopo alcune esperienze nelle formule minori, nel 1968. Chiamato dal noto John Wyer, che gli affida una Ford GT 40, inizia subito a mietere successi nelle più prestigiose gare del mondo: 1000 km di Brands Hatch e di Spa, con il belga Jacky Ikcx. Tali trionfi attirano l’attenzione della Porsche che, già nel 1969, lo ingaggia. Fa il pieno in cinque prove del Campionato del Mondo Sport-Prototipi, con il modello 908 e in coppia con il compianto Siffert. Un equipaggio entrato giustamente nella leggenda! Nel 1970, primi anche a Zeltweg, Targa Florio e Spa. Il 24 ottobre 1971, Siffert muore in un pauroso incidente a Brand Hatch: durissimo colpo per i tifosi di tutto il mondo e per Redman in particolare. La Ferrari lo chiama nel 1972, ottenendo successi pieni a Spa (con Merzario) e a Zeltweg (con Ikcx) e, nel 1973, a Monza e al Nurburgring. Negli anni seguenti, Redman si dedica alla Formula 5000 e vince il campionato negli anni 1974 (Lola T332), 1975 (Lola T332/T400) e 1976 (Lola T332C). Prima di chiudere la carriera, trionfi anche in altre classiche: 24 ore di Daytona (1976), 6 ore di Mosport (1980), ancora 24 ore di Daytona (1981) e Campionato IMSA (1981). Insomma, un curriculum impressionante che lo colloca, a giusta ragione, ai vertici dell’automobilismo mondiale di tutti i tempi. E torniamo al trionfo in Targa, nel 1970, 54^ Edizione, 3 maggio. Sono presenti tutti gli assi di quegli anni epici e indimenticabili: Vaccarella, Giunti, Siffert, Elford, Herrmann, Rodriguez, Kinnunen, Muller, Parkes, Larrousse, Attwood, Waldegaard, Laine, Van Lennep, Hezemans, Masten Gregory, Courage, Umberto Maglioli. Ritorna in Sicilia la Ferrari, dopo le assenze 1968 e 1969, con la mostruosa 512S, la Porsche schiera i modelli 908/03, le biciclette (per la leggerezza) contrassegnate dai segni delle carte da poker, l’Alfa Romeo le 33/3. Una sfida titanica! Trionfa la 908 di Siffert-Redman, n°12, asso di quadri. In 6h.35’302”. Il 1970 è ricordato anche per il record sul giro dello scatenato Leo Kinnunen: 33’36”, alla media incredibile di 128,571 km/h. Né si può tacere su un drammatico episodio capitato al bravo Brian nel 1971. Drammatico, ma per fortuna senza serie conseguenze per il pilota. Nella zona Caltavuturo, esattamente nei pressi della celebre curva del paralitico, la sua vettura si ribalta e s’incendia. Anche per l’aiuto di alcuni tifosi, solo ustioni a mani e volto.
Richard Attwood: esordisce nel 1960 e nel 1964 gareggia nel Campionato del Mondo di Formula 1. Ottimo il secondo posto nel Gran Premio di Monaco del 1968, dove fece registrare il giro più veloce in gara. Straordinario il trionfo nella 24 ore di Le Mans, in coppia con Hans Herrmann e al volante di un altro mostro, il modello 917K della Porsche. In Targa, altrettanto ottimo il terzo posto conquistato nel 1971, con il compianto Bonnier (Lola T212).
Alain De Cadenet: bravissimo gentleman driver degli anni d’oro. Ha partecipato alle più importanti competizioni mondiali, sempre con spirito combattivo e ottenendo buoni piazzamenti. Due le sue partecipazioni alla Targa, nel 1970 e 1971. I tifosi lo ricordano con simpatia e per lo stile di guida efficace. Anche Alain ha rischiato di brutto in Sicilia. Proprio nel 1971, terribile incidente nel terzo giro. Nel rettilineo che da Campofelice porta alle tribune di Floriopoli, la sua Lola T212 si ribalta e incendia, proprio come successo a Redman. Un eroico tifoso campofelicese, il signor Giovanni Russo, non esita a sfidare la morte pur di prestare soccorso al pilota, a testimonianza della passione e del coraggio dei tifosi siciliani. Per il suo gesto, il signor Russo riceverà un attestato di benemerenza da parte del ministro dell’Interno, nel 1973. De Cadenet avrà modo d’incontrare i figli di colui che gli salvò la vita.
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