Santa Lucia, accarne o abburro a Palermo inizia l'Arancina day

Il 13 dicembre a Palermo per la festa di Santa Lucia si mangiano, come da tradizione, diverse prelibatezze culinarie come l'arancina, che a Palermo è ''femmina''.

di Palermomania.it

| Pubblicata il: 13/12/2021 - 09:59:57

Letto 2886 volte

Vota questo articolo:

347

Un giorno speciale per gli oculisti, che festeggiano la loro Santa patrona, per Siracusa che onora la protettrice della città, ma soprattutto per i palermitani. Già perché, come solo l’homo palermitanus è capace di fare, il rito religioso e la devozione diventano occasione di festa.

E oggi, come ogni 13 dicembre che si rispetti, nelle case di tutti i palermitani si festeggia Santa Lucia, quindi non si mangia pane e pasta.
In ogni paese o città del mondo si penserebbe a un digiuno, una privazione, ma la mente del palermitano va oltre e ha trasformato la ricorrenza in quella che può essere definita “l’apoteosi dell’arancina”.
Al bar, in pasticceria, o in casa “fai da te”, le “palle di riso” ripiene di prosciutto e mozzarella o ragù “accarne” (ma ne esistono tantissime altre varianti) deliziano e abbondano nel palato di tutti.

Ma il "rito" non finisce qui. La corretta alimentazione del giorno di Santa Lucia, infatti, non si ferma alle cinque o sei arancine "tastate". il menù del giorno prevede anche gateau di patate (che a Palermo diventa gattò o, meglio ancora, “grattò”), panelle dolci e l'altro pezzo forte, la cuccìa: chicchi di grano bolliti immersi in pirofile di ricotta zuccherata e condita con pezzi di cioccolato e canditi.

E allora via alla festa, che forse più di tutte unisce tutti con sorrisi, commenti e suggerimenti: in un mix perfetto di calore, calorie e tradizione.

< Torna indietro

Vota questo articolo:

347

Lascia un tuo commento

Questo articolo ha ricevuto commenti!