Le mani erano piccole
E operosa la loro frenesia
Sulle cose.
Odoravano di talco e legno,
Le formichine solerti.
E accarezzavano il Rosario
Come quando, bambino,
Mi prendevi la mano,
O la testa quando mi portavi a letto.
Su quelle stesse mani,
All'ultimo di carta, di piombo, di ghiaccio,
Ho intrecciato quei grani,
Incastrandoli tra i nodi che la vita
Incide come sulle cortecce o sui rami.
Ognuno a portarti il mio bene,
Per ognuno d'essi hai dissipato
Il male.
Sul cuscino dove posavi la testa
Mentre ti addormentavi abbandonata
Ricucio l'Ave rimasta sospesa.
E ricordo il bagno che mi facevi
Da bambino nella pila piena d'acqua,
Un battesimo che ripetevi con quelle mani.
Così
Su di me, uomo,
Le sento nell'acqua
quando mi passavi il sapone,
quando mi lavavi d'ogni peccato
Che, in hominis natura,
mi è rimasto ancora da fare.
Carmelo Modica
Diritti riservati
© Palermomania.it - Il portale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Ultimora by Adnkronos
Jacobs vince i 100 allo Sprint Festival in 10''07: "Gara da 7 in pagella" - Video
Pubblicata il 18-05-2024 alle ore 20:11
Chico Forti è tornato in Italia: "Ho sognato ogni giorno questo momento"
Pubblicata il 18-05-2024 alle ore 20:04
De Zerbi lascia il Brighton: "Due anni stupendi, ora decido il futuro"
Pubblicata il 18-05-2024 alle ore 19:57
Pitbull pericolosi? Veterinari: "Serve obbligo patentino"
Pubblicata il 18-05-2024 alle ore 19:26
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti