Le nuove carriere e i giovani artisti sono una delle peculiarità della 90a Stagione dell’Associazione siciliana Amici della musica e per l’inaugurazione dello storico Turno pomeridiano - che prenderà il via lunedì 24 ottobre alle 17.15 al Politeama Garibaldi – sarà ospite il più talentuoso fra i giovani di oggi: Giuseppe Gibboni, salernitano classe 2001, che dopo 24 anni nel 2021 ha riportato un italiano nell’albo dei vincitori del Premio Paganini di Genova, la più prestigiosa competizione per violino, dedicata al virtuoso più celebre della storia della musica.
Nato in un famiglia di musicisti, Giuseppe Gibboni ha imbracciato il violino per la prima volta all’età di tre anni. Sul YouTube spopolano i suoi video in compagnia del padre e delle sorelle (tutti violinisti) e della madre (pianista) mentre suonano insieme brani di Vivaldi. È stato ammesso al Conservatorio di musica della sua città a sei anni per meriti speciali, diplomandosi a quindici anni con il massimo dei voti. Da lì una sequela sempre maggiore di riconoscimenti e di ammissioni a scuole di primissimo livello come l’Accademia Stauffer di Cremona nella classe del celebre violinista Salvatore Accardo (vincitore anch’egli nel 1958 del Premio Paganini). Ancora minorenne frequenta i corsi di Pavel Berman all’Accademia Chigiana di Siena, di Pierre Amoyal al Mozarteum di Salisburgo. Partecipa ad importanti concorsi fino a vincere l’ambito Premio Paganini nel 2021 che gli vale anche il premio speciale per la miglior esecuzione del Concerto di Paganini, premio speciale per il maggior riconoscimento da parte del pubblico e il premio speciale per la migliore interpretazione dei Capricci di Paganini. Di lui Accardo ha detto «È uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto. Possiede un’intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità sincera».
Impegnato in una tournée organizzata dal CIDIM, il Comitato nazionale italiano musica, farà tappa a Palermo accompagnato dalla Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio Busoni” diretta da Massimo Belli. In programma tanti brani virtuosistici ed espressivi come la Serenade per archi del compositore russo Vasilij Sergeevič Kalinnikov, le Variazioni su un tema originale per violino e archi del violinista e compositore polacco Henryk Wieniawski, la Suite in stile antico e Due melodie elegiache per archi di Edvard Grieg e, immancabile, La Campanella per violino e orchestra di Niccolò Paganini. Suona un violino Balestrieri 1752 prestatogli da Stefano Arancio per conto del progetto “Adopt a Musician” di Lugano.
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