Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani "l'emergenza migratoria, dai vari fronti caldi di crisi, è il problema più grande che dovremo affrontare nei prossimi anni, forse decenni. E l'Italia, al di là delle speculazioni o delle polemiche politiche interne, non può farlo da sola". Lo afferma in una intervista al Corriere della sera ricordando anche come l'Italia abbia "salvato migliaia e migliaia di vite, e tutti gli italiani lo sanno, ma purtroppo non sempre ci si riesce".
Secondo il vicepremier, "il 'non partite' (del governo) è rivolto a chi corre un rischio terribile spesso senza nemmeno saperlo. Come si può pensare che una persona perbene come il ministro Piantedosi, un uomo scrupoloso, attento, che ha affrontato tante crisi, che lavora su ogni aspetto, possa pensare che le colpe sono di chi parte e non dei criminali che li mettono a rischio?".
Quando gli viene chiesto se comprenda le ragioni di chi parte, anche rischiando la vita, risponde che "umanamente certo che le comprendo. Ma una politica seria deve fare un passo avanti e capire quello che si può fare per arginare e risolvere un problema immenso". "Esistono almeno due piani di intervento e uno è quello che possiamo fare noi come Paese", afferma il titolare della Farnesina, ricordando "siamo stati, sia io che Meloni, più volte in Africa e nel Mediterraneo per siglare accordi, per sbloccare aiuti soprattutto per la Tunisia. Ma serve molto di più: serve l'Europa, in primo luogo. Serve l'Onu. Serve il Fondo monetario".
Fonte: TGCOM24
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