Dopo i saluti del direttore Carlo Pastena, l’autore del libro Giuseppe Sunseri dialogherà con Maria Alessia Misiti, fiduciaria territoriale della sezione di Palermo dell'Associazione culturale “Polifonie d'arte”, e con Anna Maria Di Pietro. Modera Giulio Pantaleone, poeta, scrittore e direttore artistico dell'Associazione culturale “Polifonie d'arte”. Le letture e gli interventi dei relatori saranno intercalati da musiche della violoncellista Elisabetta La Marca.
Leggere ''False Friends ed altri equivoci" è come intraprendere un viaggio avventuroso, ricco di piacevoli imprevisti e improvvisi colpi di scena. Come un coraggioso equilibrista, senza alcuna rete di protezione, Giuseppe Sunseri si destreggia tra poesie e romanzi classici e moderni, dandone una personale e nuova lettura o riadattandoli in una sorta di ironico e raffinato esercizio letterario. Così, nella poesia "I versetti ( per Arthur)", con chiaro riferimento alle "Illuminazioni" di Arthur Rimbaud che, ironicamente, chiama Arturo, l'autore ci regala la sua idea d'amore "puro", ossia immune dalla menzogna.
Come una carezza amorevole di versi è "Ancora Silvia", in cui, riprendendo la famosa poesia di Leopardi, parla alla donna per la quale avrebbe voluto un destino diverso. In una sorta di sovrapposizione alla poesia "La Madre" di Ungaretti, il nostro poeta ci racconta, a cuore aperto, la malattia di sua madre, in un crescendo di rimorsi, rimpianti e profondo dolore.
E sfiora anche l'arte quando, con la poesia "Artemisia” (Gentileschi), ripercorre il dramma dello stupro subito dalla pittrice e, collegandolo a un dipinto della stessa, cioè "Giuditta che decapita Oloferne", ne dà una personale interpretazione. Ma non mancano accenni ad altri autori quali Baudelaire, Petrarca, Paul Auster, Eco, Pavese.
Si comprende, così, il titolo che l'autore ha dato alla sua opera. False friends (falsi amici), infatti, è il termine inglese che si riferisce a quei vocaboli che hanno solo assonanza con l'italiano, ma che tradotti hanno un significato completamente diverso.
Accanto ai "falsi amici", quasi come fotografie a completare un album, si trovano poesie che assomigliano a racconti in cui l'autore ricorda gli anni della scuola, le "rivoluzioni" giovanili, gli amori e gli addii. Con tenerezza parla a sua figlia e con tocco delicato descrive i rapporti amorosi. Ciò che colpisce è l'infinito rispetto che l'autore riserva all'universo femminile, che accarezza, protegge, esalta. Pagina dopo pagina, il lettore, accompagnato da spunti precisi che lo orientano, esce arricchito da un libro sì importante, ma non di nicchia (Anna Maria Di Pietro).
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