"Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rifiuta di impegnarsi a colloqui di pace con la Russia per paura di essere ucciso". E' quanto sostiene l'ex presidente russo Dmitry Medvedev in un post su Telegram, nel quale sottolinea che la riluttanza dell'Occidente ad accusare la Russia di essere dietro il missile esploso in Polonia è "un sintomo della sua stanchezza nei confronti del governo ucraino, e in particolare di Zelensky, che continua a peggiorare la situazione, a lamentarsi e a chiedere più soldi e più armi".
Gli Stati Uniti, l'Unione Europea e la Nato non vogliono una "rottura definitiva" con la Russia, che potrebbe scatenare la terza guerra mondiale, ha affermato ancora Medvedev, che è vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, assicurando che è questa la ragione per cui hanno iniziato a fare pressione su Zelensky per colloqui di pace con la Russia. Ma il presidente ucraino non li vuole, perché se riconoscesse i territori controllati da Mosca come territorio russo, i suoi militari e i "nazionalisti" lo ucciderebbero, ha concluso Medvedev.
Fonte: Adnkronos
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