La misurazione dell'età ossea si ottiene mediante la radiografia della mano e del polso sinistro in proiezione antero-posteriore (per convenzione dettata dall’OMS) e consente di conoscere il grado di maturazione dello scheletro di un bambino. Dall'osservazione di eventuali modificazioni dei segmenti ossei della mano e del polso, infatti, è possibile ricavare un'esatta valutazione dello stato di crescita, solitamente secondo tabelle di studio del metodo TW2 o metodo Fels.
Lo studio dell'età ossea è un parametro fondamentale per la previsione dell'altezza definitiva, cioè una previsione dell'altezza che il bambino può raggiungere da adulto se continua a crescere senza problemi. I soggetti adulti, pur presentando molte differenze dal punto di vista morfologico, hanno tutti quanti lo stesso livello di maturazione dell'osso. I neonati presentano prevalentemente tessuto cartilagineo, che successivamente e in tempi diversi per le varie porzioni dello scheletro si trasformano in ossa e poi compaiono delle strutture dette nuclei di ossificazione, che si ingrandiscono progressivamente fino a sostituire completamente il tessuto cartilagineo, vale a dire fino a formare le ossa tipiche dello scheletro adulto. Lo stato di maturazione scheletrica è dunque un ottimo indice della crescita di un individuo ed è largamente utilizzato in auxologia (settore della medicina che studia la crescita di bambini e adolescenti). Se un bambino ha uno sviluppo regolare, la sua età ossea concorda con quella cronologica. Un'età ossea ritardata rispetto a quella cronologica, pertanto, potrebbe esprimere una crescita "difettosa". I motivi vanno approfonditi, perché potrebbero riguardare anche stati di malassorbimento (riduzione della capacità d'assorbimento di una o più sostanze nutritive, come carboidrati, grassi, vitamine, etc., da parte dell'intestino tenue), allergie, malattie endocrine (delle ghiandole) e/o metaboliche (malattie provocate da un'alterazione del metabolismo, che è l'insieme di tutti i processi che avvengono all'interno di un organismo). Analogamente, spesso un'età ossea anticipata rispetto a quella cronologica può stare ad indicare pubertà precoce, vale a dire una pubertà che si manifesta prima di 8 anni nella femmina e prima di 10 anni nel maschio (al momento della pubertà entrambi i sessi raggiungono pressoché il peso e la statura definitivi).
Prof. Fortunato Arena
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