Nel profondo Nord italiano, in questo strano inverno 2015-2016, la neve non arriva, la pioggia neppure ed il sole continua a splendere con connotazioni primaverili! Il desiderio di una bella passeggiata tra le campagne del vercellese piuttosto che una biciclettata emerge forte, ma il freddo pungente che arriva dalla circostante catena delle Alpi suggerisce che è meglio sedersi comodi in poltrona ed assistere ad una rappresentazione favolistica.
LA PICCOLA VOLPE ASTUTA – Teatro Regio di Torino 24 gennaio 2016
Opera in tre atti
Libretto di Leoš Janáček
dal romanzo Liška Bystrouška di Rudolf Těsnohlídek
Musica di Leoš Janáček
Prima esecuzione a Torino
Orchestra e Coro Teatro Regio Torino
Coro di voci bianche Teatro Regio Torino e Conservatorio “G. Verdi”
Allestimento Opéra national du Rhin (Strasburgo)
e Opéra de Lille
Novità per l’Italia
Al Regio di Torino ha avuto inizio il ciclo Janáček, con la presentazione in prima assoluta per Torino della favola in musica che racconta le vicissitudini della volpe Bystrouška, dall’incontro con il genere umano, le umiliazioni da questi subite, l’incontro dell’amore, i figli, la fine!
Ed appunto con la sua fine, ma con la prosecuzione della specie si trae l’ultima morale della fiaba:la vita comunque continua.
Dal punto di vista musicale, l’ascolto non è immediato e talvolta non risulta neppure facile. In altri momenti invece la musica è particolarmente delicata o fortemente descrittiva come per il ronzio delle mosche.
L’allestimento evidenzia che i costi vanno contenuti, ma Robert Carsen ha saputo aspergere soffusa poesia creando momenti attrattivi.
Diversi i momenti rilucenti per musica e scena: la volpe che ‘sindacalizza’ le galline contro il gallo oppure quando tra le colline imbiancate la volpe viene tragicamente uccisa. La scena più spettacolare è risultata quella del grande telo bianco che simboleggiando l’inverno copriva le colline si è gradualmente raccolto fino a sparire in un vallone, proprio come nella realtà la neve sparisce man mano restringendo sempre più l’area coperta.
La direzione di Jan Latham-Koenig è risultata gradevolmente accorta ed attenta ed anche il Coro, diretto da Claudio Fenoglio, ha dato come al solito ottime prestazioni; delicato l’intervento delle voci bianche.
Le luci disegnate dallo stesso Carsen con Peter Van Praet hanno ricreato l’atmosfera favolistica; di spicco i costumi di Gideon Davey, che ha anche realizzato le scenografie. Philippe Giraudeau ha invece firmato le più che coinvolgenti coreografie ed i movimenti acrobatici.
Gli interpreti meritano veramente ancora un applauso virtuale per l’ottima globale interpretazione e lettura di una scrittura impervia.
La protagonista Lucie Silkenova, oltre ad aver dato prova di agilità fisica ha dimostrato ottime capacità vocali, affrontando un ruolo di grande impegno.
Molto belli i duetti con Michaela Kapustová nel ruolo della volpe maschio di cui Bystrouška si innamora e con cui ‘mette su famiglia’. Interesanti anche quelli con il guardiacaccia interpretato con grande presenza ed abilità da Svatopluk Sem
Decisamente in ruolo tutti gli altri interpreti.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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