Qui al Nord, a metà strada tra Torino e Milano, l’ultima parte dell’estate diventa foriera di occasioni di ascolto per gli amanti della bella musica e proprio le due metropoli diventano sedi di grandi opportunità.
Conoscendo personalmente ed apprezzando la signora Laura Polverelli-mezzosoprano, avevo da tempo organizzato l’ascolto del suo concerto nell’ambito di MITO settembre musica 2012 ed ho così avuto anche l’occasione di vedere il faraonico e contestato Nuovo Palazzo Lombardia, ovvero una gigantesca struttura in acciao e cristallo che ospita piazze ed ogni sorta di servizi. All’ interno un elegante auditorium dove appunto il 21 ottobre ho assistito al concerto di cui ora vi racconto:
Settembre Musica 2012
Milano – Auditorium Palazzo Lombardia – 21 ottobre
LAURA POLVERELLI
Trio Albrizzi : Giulio Giannelli Visconti, flauto
Giuseppe Barutti, violoncello
Elisabetta Bocchese,pianoforte
Joseph Haydn - Arianna a Naxos, cantata per voce e pianoforte
Carl Maria von Weber – trio sol minore per pianoforte, violoncello, flauto
Jules Massenet – Elegie. Serenade Andalouse, Nuit d’Espagne – cantate
Erik Satie – Gymnopedies n. 1 e 3 per pianoforte
Maurice Ravel – Chansons madécasses
Il programma proposto, non è certamente ‘il solito programma’, anzi considerata la scarsissima frequentazione si può definire assolutamente inusuale.
Ma l’inusualità della proposta non esclude certamente la piacevolezza, come nel caso di questa proposta Mito nel nuovo Auditorium dell’avveneristico Palazzo Lombardia in Milano.
Composta quasi sicuramente per una fruizione domestica –voce e pianoforte- la cantata ‘Arianna a Naxos’, si rileva un brano colmo di stupore giovanile e di ricerca dell’amato; con l’alternanza di recitativo ed aria, Laura Polverelli, da interprete di rilievo qual è ne da una interpretazione sofferta e teatrale portandola ad un finale rabbioso e concitato variando mirabilmente la tonalità.
Il ‘trio in sol minore’ di Weber si sviluppa attraverso i prolifici tasti del pianoforte, le estensioni del violoncello e la dolce voce del flauto che all’allegro moderato iniziale si fanno eco riprendendo in una sorta di daccapo.
Interessante la vibrante voce aulica del flauto di Giulio Giannelli Visconti e i suoni tradotti dall’accorto utilizzo di corda tesa allo spasimo o a corda vuota del violoncello di Giuseppe Barutti.
Il pianoforte di Elisabetta Bocchese raggiunge il senso di forte intimità poetica evidenziata dalle Gymnopédies di Satie che non offrono certamente occasione per lasciarsi andare in virtuosismi spericolati.
Il librarsi della bella voce dai riflessi ora ambrati, ora dorati del mezzosoprano Laura Polverelli sono gradevolezza all’ascolto dei tre brani di Massenet ricchi di un nuovo linguaggio musicale che non offusca però le fantasie di danze antiche.
In chiusura le ‘Chansons madécasses’ di Maurice Ravel: Nahandove è il titolo del primo brano ed il nome della donna amata ripetuto ossessivamente nella stessa tonalità per evidenziare il pericoloso erotismo; ‘Aoua’ è il canto di guerra anticolonialista che mette in guardia dai bianchi, dalle loro credenze e dai loro opportunismi di sopraffazione; ‘Il est doux’, ha uno splendido finale tronco magistralmente servito in sospeso lasciando un forte senso d’attesa, dall’abilità e dalla solida conoscenza dell’entusiasmante mezzosoprano.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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