Veniva da remoto, da lontano
da impervie regioni figurate
anni luce lontane dove
Dio è nulla, nulla ancora
un essere malato ed imperfetto.
Il cammino che ha fatto
è cuore della morte
il suo seno fosco avvelenato.
Vita che un giorno
gli gettarono addosso
ridendo – la chiamarono dono.
Nelle tristi regioni della luna
acquatiche fumose
per gli astri sconvolti
che rotolano maldestri
pensieri e tenebra
in forma di buie nuvole.
E il mondo creato dalla sua scontentezza
transita, è oscurità e languore
ombra in cui il Dio del tedio
tormentato svogliato
transita in se stesso.
Ombra e Ombra. Un miraggio
arcaico, fumoso e disgregato
è il triste poema
che recita a se stesso.
Rossella Cerniglia
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