Certo, là dove l’ombra
Non teme che il tuo volto
Arrivi cavalcando
Sui destrieri della memoria;
lì dal futuro avanza,
l’amazzone allunga il brando
riannodando le fila
là dove a volte la vita
è ingrata, eppure incanta.
Sì, proprio là
Dove il sole nascosto attende
Che le audaci cicale
Finiscano di cantare
E si posa lieve
L’umore della notte
Sulle cose che si fa presto
A dimenticare.
Certo, lì, tra gli arditi bucaneve
O l’acetosella che si fa strada
Nelle strade, tra i cementi.
Lì dove una gocciola
Di rugiada, mentre voglio bere,
Beve ed esausta sorride
Tra il gelo del mondo
E dell’uman terrestre i lamenti.
Sì, lì, in quel posto
Così tanto audace e feroce
Perché non sarebbe poesia
Se fosse mendace,
lì attende e accoglie la tua voce.
Così, mi conformo al vuoto:
mi allargo, mi distendo,
una macchia bramente
mentre il silenzio sorprende
il dono di un tramonto.
Ecco, lì dove la cellula s’avanza
Nelle tenebre del ventre,
è lì quel posto che genera
un sentiero senza passi;
lì dove la terra tra i pini
esala il respiro dei morti,
è proprio lì che fa presa
il tocco delle tue labbra,
è lì che attende la mia attesa,
lì sul ramo del ciliegio
che, pur senza vento,
pesa, pesa…
Foto di Myriams-Fotos da Pixabay
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