Pianto antico
L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora,
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
percossa e inaridita,
tu de l'inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.
Per apprezzare l’esistenza del melograno, basterebbe l’immortale poesia di Giosuè Carducci che dalla pianta da’ bei vermigli fior trasse ispirazione per lenire o gridare il suo dolore. Ma non di poeti mi occupo in questa rubrica, bensì delle proprietà terapeutiche di piante e ortaggi.
Il nome scientifico è Punica granatum, il frutto (melagrana) si chiama balausta, dal punto di vista botanico. Fin dai tempi antichi, simbolo di abbondanza, fertilità e longevità. La moderna ricerca scientifica ha confermato tali caratteristiche. In più, ha esteso i campi in cui il melograno può essere di enorme aiuto nel mantenimento e/o recupero della buona salute.
Contiene acido ellagico, vitamine A, B, E, flavonoidi e alcaloidi. Tutto ciò conferisce caratteristiche antitumorali, antielmintiche, astringenti, antinfiammatorie. Gli studi sull’acido ellagico sono stati e sono numerosi, mettendo in evidenza la capacità di contrastare la crescita delle cellule tumorali, soprattutto nella fase iniziale del cancro, anche in soggetti geneticamente predisposti. L’Hollings Cancer Institute dell’Università della Carolina (U.S.A.) ha accertato il blocco delle cellule anomale entro 48 ore dall’assunzione e la loro morte entro 72 (attraverso un processo chiamato apoptosi o morte autoindotta). Gli esperimenti sono stati eseguiti su persone malate di tumore a polmone, pancreas, colon, pelle, esofago, seno, prostata. Agli stessi risultati sono giunti, di recente, anche scienziati israeliani. Soprattutto sulla prostata sono stati rilevati dati veramente notevoli e incoraggianti. Effetti benefici anche sull’apparato cardiovascolare, giacché riduce la pressione, contrasta i lipidi e i processi aterosclerotici. Queste patologie possono essere, peraltro, causa/concausa di disfunzione erettile, dunque il melograno può aiutare nella risoluzione di questo problema. Effetti positivi, inoltre su depressione e fragilità ossea, tipiche della menopausa e nei casi di osteoartrite (inibizione del degrado della cartilagine e conseguente recupero della funzionalità ed elasticità degli arti colpiti). Promettenti, infine, le ricerche sull’uso del melograno in soggetti colpiti dal morbo di Alzheimer. Per quanto riguarda le calorie, solo 63 per 100 grammi di parte edibile. Poiché il frutto matura in autunno, una buona occasione per consumarlo e fare scorte di salute per l’inverno. Si tenga conto che l’acido ellagico è contenuto anche in lamponi, fragole e noci.
Fonte: redazione palermomania.it
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