Si sta già lavorando alla creazione di un apparecchio ecografico portatile miniaturizzato che potrebbe rimpiazzare i grandi ecografi che oggi nei centri ospedalieri si usano per controllare le patologie.
L'elettromedicale dovrebbe essere collegato ad uno smartphone, piazzato dinanzi al corpo di una persona e creare un’immagine simile ad una finestra aperta su quanto si trova all’interno: essa consiste nel traduttore capacitativo ultrasonico miniaturizzato, o CMUT, un’alternativa basata sul silicio ai cristalli che gli apparecchi ecografici tradizionali usano per il loro compito fondamentale, ossia produrre e rilevare onde sonore. La maggior parte di questi apparecchi fanno uso di piccoli cristalli o di ceramiche piezoelettriche per generare e ricevere onde sonore, ma questi devono essere collegati con cura.
Basterà integrare elementi ultrasonici direttamente in un chip di computer per crearne in grandi quantità ed a poco prezzo. Alcune aziende giapponesi sembrerebbero già pronte a produrre e commercializzare alcuni ecografi CMUT, ma non è chiaro quali dimensioni avranno o quale sarà il loro prezzo.
L’obiettivo sarebbe creare apparecchi CMUT affidabili quanto gli apparecchi ecografici ospedalieri, ma che a differenza di essi costino soltanto poche centinaia di euro anziché centinaia di migliaia. Il successo dell’idea potrebbe dipendere tanto da pratica e cultura medica quanto da scienza e ricerca, dato che il successo commerciale completo della tecnologia CMUT dipende più dal riscontro di applicazioni su mercati a volumi elevati che dal superamento di ostacoli tecnologici.
Prof. Fortunato Arena
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