Gli inizi del Novecento in Europa rappresentano un momento di affermazione di uno stile molto raffinato, elaborato da una corrente coerente, un’ esplosione della bellezza delle forme della natura: l’ Art Nouveau che in Italia prende il nome di Liberty.
Simone Campione, palermitano, è attratto e ossessionato dal corpo delle donne, divora l’arte fin dall’ infanzia, influenzato dalla madre artista ed il padre architetto. Già da bambino vede le immagini di Alfons Maria Mucha, artista dell’ Art Nouveau, scenografo, pubblicitario, decoratore, creativo noto per la rappresentazione delle figure femminili , sagome di donne neoclassiche, contornate da elementi fitomorfi, in cornici che simulano l’elemento curvileo, capaci di assumere la forza dinamica del colpo di frusta.
L’ immaginario di Simone si nutre di erotismo, un ‘espressione del voyeurismo, uno sguardo maschile verso l’eros femminile, un desiderio di possesso, ma anche di conoscenza dell’anima, di un’ interiorità, di un pensiero che una donna nel suo intimo può avere e che il suo corpo racchiude.
Evidente è il riferimento all’arte viennese, al morbo di sensualità ed estetismo che bruciò artisti come klimt e Schiele a Vienna. Il tratto del suo disegno è nervoso, veloce, moderno, come poteva essere la modernità di stile delle prime avanguardie. Molte opere della sua produzione, sono ancora strettamente collegate a questi riferimenti culturali, in altre si intravede una maggiore maturità artistica, la ricerca di un proprio linguaggio espressivo, con colori inediti che vanno al di là delle gamme opache di azzurri, bordeaux, per esplodere in accensioni di fucsia e cobalto. Forse un ‘apertura verso la contemporaneità. Esiste nell’ ultima produzione un inconsapevole richiamo al Pop, al modo con cui la cultura quotidiana e popolare tratta l’ immagine della donna, ma di certo si intravede un percorso per la conquista di una maggiore maturità artistica. Simone deve, comunque, anche fare i conti con il suo doppio, essendo un apprezzato musicista, che si prepara a breve con il gruppo Marea, a partecipare alle selezioni di Sanremo, per rappresentare con la musica la città di Palermo. Un ‘attività che per adesso sottrae tempo al suo talento pittorico. Interessante è il concetto di visione aperta, che l’artista utilizza per identificare alcune elaborazioni, comunicando l’esigenza di esaltare non soltanto il corpo delle donne, ma anche le sensazioni e l’ atmosfera che si crea in un ambiente quando si propaga una tensione erotica.
Giuseppe Blando
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