Proprio oggi, in un’epoca di profonda distruzione sociale ed economica, a causa del Covid -19 che, a quanto riferiscono i più eminenti scienziati, ha origine dalla mano dell’uomo, paradossalmente si festeggia la Giornata della Terra in memoria della famosa manifestazione tenutasi nello stesso giorno del 1970 a favore della Terra.
Un evento simbolico, a cui presero parte circa 20 milioni di cittadini statunitensi, per non dimenticare quanto accaduto l’anno precedente in California, ovvero il disastro della Union Oi, che con un incidente al pozzo causò una fuoriuscita di petrolio che ebbe conseguenze pesantissime sulle coste di Santa Barbara, dove oltre 50 km di spiagge si colorarono di verde scuro e il mare nero pece.
Conosciuta in tutto il mondo con l’appellativo di Earth Day, la Giornata della Terra nasce per opera di Gaylord Nelson, un senatore degli Stati Uniti d’America, che a sua volta riprese un discorso dell’indimenticato presidente americano John Fitzgerald Kennedy.
Oggi sono quasi 200 le nazioni al mondo che festeggiano l’Earth Day, per una somma complessiva di un miliardo di persone, che voglio ricordare, oggi più che mai, la centralità della natura rispetto agli esseri umani, chiamati a preservare le risorse naturali. Dunque un modo per non perdere di vista una grande verità: l’uomo è solo ospite della Terra e non viceversa.
Inizialmente l’Earth Day era rappresentato soprattutto dal movimento universitario, ma nel tempo però la consapevolezza dei rischi che corre il pianeta per mano dell’uomo ha raggiunto milioni di persone in tutto il mondo. Oggi diversi gruppi ecologisti sparsi per il globo tengono in questa giornata numerose iniziative informative ed educative, con l’obiettivo di sensibilizzare quanti più individui possibili sull’importanza di rispettare la Terra in tutte le sue forme.
I principali temi affrontati durante l’Earth Day sono l’inquinamento, l’esaurimento delle risorse naturali, l’estinzione di alcune specie di flora e fauna, l’alterazione e la conseguente distruzione degli ecosistemi. Un altro obiettivo perseguito dalle organizzazioni ambientaliste è di trovare soluzioni efficaci e proposte da presentare ai governi nazionali, al fine di porre un freno alle conseguenze drammatiche che le attività dell’uomo hanno sull’equilibrio della natura.
Paradossalmente, il Coronavirus nonostante abbia seminato tanta morte sembra stia causando degli inaspettati benefici ambientali in diverse parti del mondo, a cominciare dalla Cina.
Da quando è iniziata l’epidemia del Covid-19 le concentrazioni di biossido di azoto nel Paese asiatico sono letteralmente scomparse. Questo è quanto emerge da un’immagine satellitare della Nasa che mette a confronto il periodo che va dal 1° al 20 gennaio rispetto a quello che va dal 10 al 25 febbraio di quest’anno.
Il Covid-19 ha messo a nudo la fragilità di questo sistema, rendendo evidente come un virus possa dilagare molto più velocemente rispetto al passato, causando nel giro di poche settimane oltre 3mila vittime. Per questo motivo, terminata l’emergenza sanitaria, sarà importante riflettere su ciò che il Coronavirus ha insegnato a Governi, aziende e cittadini per poter proteggere la nostra Terra, e quindi la nostra salute.
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