Lo scrigno, nascosto in un palazzo tra le strade dell’Albergheria, nei pressi del mercato di Ballarò e nell'aria dell'antico letto del fiume Kemonia, torna visitabile grazie a Terradamare e alla famiglia Cadili, i proprietari della dimora ottocentesca che ne 2003, durante la ristrutturazione dell'abitazione, ne scoprirono le pareti blu nascoste da strati d'intonaco.
La Camera delle Meraviglie
Gli infiniti fili che legano la Sicilia al mondo musulmano, sembrano snodarsi in questa stanza magica a due passi da Palazzo Reale e San Giovanni degli Eremiti.
Tutto comincia nel 2013, quando i proprietari dell’appartamento, i giornalisti Valeria Giarrusso e Giuseppe Cadili iniziano i lavori di restauro dell’abitazione. Qualche anno dopo, a seguito di un temporale, un’infiltrazione di acqua sgretola l’intonaco e viene alla luce parte della decorazione sottostante con caratteri arabi, e durante i lavori, scoprono scritte in oro e argento. È sorprendente la volta dipinta con disegni di lucerne che potrebbero evocare, ai più piccoli, la favola di “Aladino”.
L’illustre restauratore Franco Fazzio, si accorge che anche le porte della stanza erano dipinte. Per averne certezza scientifica, il radiologo dell’UNESCO, Giuseppe Salerno, effettua una tac su una di tali porte e individua, sotto tre strati di vernice, un disegno ancora più ricco di quello al momento visibile, realizzato seguendo il rilievo delle pennellature originarie.
L’enigma, infine, è stato decifrato da un gruppo di ricercatori dell’IOA, l’Istituto di Lingue orientali e asiatiche dell’Università di Bonn.
L’interpretazione della frase, ripetuta come una litania continua, è tratta da una delle massime del profeta Maometto: «Quello che Dio vuole accade, quello che Dio non vuole non accade». Anche le lucerne, dipinte sul soffitto, hanno un profondo significato spirituale, perché sarebbero la concettualizzazione della sūra, la luce nel Corano.
Questa simbologia, così sofisticata, fa pensare ad un committente particolarmente vicino alla cerchia dell’arabista Michele Amari. L’edificio che contiene la “Camera delle Meraviglie”, in quel periodo, apparteneva ad un personaggio di spicco dell’epoca: Stefano Sammartino, duca di Montalbo, Ministro delle Finanze e Capo della Polizia dei Borbone. Uomo di grande sensibilità e attratto dalla dottrina massonica, potrebbe essere il committente di questa stanza dedicata a riti esoterici. Il numero sette, legato a quella particolare spiritualità, ricorre nella simbologia della “cubola”: le scritte sono disposte su sette righe, sette sono le lucerne su ogni lato della volta e sette sono le aperture dell’ambiente.
Il blu che avvolge l'osservatore, le sue dimensioni, la bellezza delle volute calligrafiche, che hanno affascinato diversi critici, docenti universitari, esperti d'arte e studiosi di tutto il mondo, tra cui anche Vittorio Sgarbi, rendono la stanza unica al mondo.
Una visita, condotta dallo stesso proprietario, in cui vengono raccontate le fasi del suo fortunato ritrovamento, la storia del palazzo e il suo collegamento con le evoluzioni urbanistiche della città.
Sabato 14 ottobre 2023, turni di visita: ore 16 – 16:40 – 17:20 – 18:20 – 19 – 19:40
Per partecipare alle visite è necessario acquistare i ticket in anticipo.
Ticket: € 10 (bimbi 5/10 anni €5)
Infoline: 320.7672134 – 392.8888953 eventi@terradamare.org
Fonte: Terradamare
Fonte Immagine: Vincenzo Russo Terradamare
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