Anche le storie iniziate nel peggiore dei modi possono avere un lieto fine. I residenti di via Felice Emma, strada del quartiere Pagliarelli divenuta famosa per l'occupazione - per mano palermitana - delle case popolari assegnate ai Rom, hanno trovato un accordo con il Comune di Palermo per porre fine al contenzioso.
Le due ville oggetto del malcontento, passate ai raggi X di stampa e opinione pubblica, erano state occupate da famiglie palermitane in risposta alla politica di assegnazione delle nuove case per i Rom, ormai "orfani" del campo nomadi in viale del Fante. Il gesto dell'occupazione abusiva era stato fermamente condannato dal sindaco Leoluca Orlando, mentre l'amministrazione e l'assessore alla Cittadinanza Sociale, Giuseppe Mattina, si erano subito messi al lavoro per trovare una soluzione concreta all'astio con i residenti scontenti. Famiglie come tante, oberate dalle spese e con addosso la sensazione di abbandono con cui convivono tanti palermitani.
Famiglie come quella di Rom che andrà ad abitare in una delle due ville di via Emma, una coppia con due bambini, che involontariamente ha consegnato a Palermo un progetto di rinnovamento di quartiere, e a un'altra famiglia una vera casa in cui vivere. L'accordo raggiunto ieri sera prevede una divisione della villetta, con una parte destinata agli ex inquilini del campo nomadi, e l'altra a una famiglia palermitana inserita nelle lunghe liste d'attesa per avere un'abitazione. E come già evidenziato proprio dalle famiglie locali durante le proteste, il Comune rimedierà anche alla mancanza dell'illuminazione pubblica e delle condutture dell'acqua.
Che ne sarà dell'altra villetta? La risposta è nel concetto di bene pubblico: il Comune di Palermo si farà carico di tutte le spese per trasformarla in un giardino pubblico, con spazi dedicati ai cittadini di tutte le età. Ancora qualche dubbio sul nome del nuovo parco urbano, ma dovrebbe essere quello di Emanuela Setti Carraro, moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa, morta nella sparatoria di via Isidoro Carini e ricordata proprio ieri insieme al marito, nel giorno del 36° anniversario dell'attentato. "Più incontri in più modalità si sono svolti in questa settimane - aveva commentato l'assessore Mattina alla vigilia dell'accordo - tenendo sempre al centro il bene comune e lo sviluppo dei territori e in modo particolare delle periferie fisiche ed esistenziali. L'attività si è svolta con la collaborazione di diverse forze politiche presenti in consiglio comunale. Ribadiamo che lo sgombero e il recupero della legalità sono state e saranno il presupposto di ogni iniziativa futura".
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