Era il 14 aprile del 2000 quando fu indetto un maxi concorso dalla Regione siciliana: 19 selezioni che mettevano in palio poco meno di mille posti. Arrivarono oltre 600 mila domande da tutta Italia e andarono in tilt le Poste e poi la stessa Regione.
Oggi, dopo ben 17 anni, la Regione è riuscita a completare l’esame delle domande per Assistente tecnico restauratore. Formalmente, l’assessorato al Personale ha comunicato ieri a 97 partecipanti di essere vincitori del concorso, ma la beffa non si ferma qui: è stato comunicato anche che la graduatoria pubblicata “non costituisce in alcun modo atto amministrativo da cui discende il diritto all’assunzione”. Insomma, neanche dopo 17 anni di attesa i 97 vincitori potranno sedersi a una scrivania della Regione.
In questi 17 anni, infatti, sono arrivate anche due riforme della pubblica amministrazione che hanno letteralmente cancellato dall’organigramma la figura dell’assistente tecnico restauratore. “Abbiamo formalmente rinunciato al profilo - commenta oggi Gaetano Pennino dirigente dei Beni culturali che ha ereditato questi concorsi -. Abbiamo cioè detto che queste assunzioni non sono più funzionali”.
Adesso, i 97 vincitori potranno portare in tribunale la graduatoria per chiedere alla Regione di rispettare quella promessa di posto fisso fatta 17 anni fa. Nel frattempo, spiegano dall’assessorato al Personale, qualcuno ha comunicato la rinuncia al posto. Altri invece sperano ancora: alcuni fra i 97 aspiranti restauratori hanno già compiuto 60 anni. Con le regole in vigore alla Regione, sarebbero a un passo dal prepensionamento.
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