Nuovi sviluppi sopraggiungono pochi giorni dopo l’abbattimento del jet russo ad opera dei militari turchi. Il presidente Vladimir Putin ha declinato non troppo gentilmente un incontro chiarificatore propostogli dal primo ministro turco, da attuare durante il vertice mondiale sul clima che si terra lunedì prossimo a Parigi, accusandolo della «mancata prontezza turca a porgere le scuse più elementari».
Non tarda ad arrivare la risposta da Ankara: «Mosca non scherzi col fuoco - ha affermato Erdogan - la Russia deve provare le sue accuse con immagini radar e registrazioni audio, come abbiamo fatto noi, altrimenti sono accuse generiche e ingiuste…invitiamo Mosca a non scherzare col fuoco».
Rimane tesissimo, dunque, il clima tra i due Paesi. Al momento è previsto un incontro tra i ministri degli esteri, Seghiei Lavrov e Mevlut Cavusoglu, a Belgrado tra il 3 e il 4 dicembre.
In seguito alla distruzione del cacciabombardiere russo la Turchia ha sospeso in via temporanea i voli militari sopra la Siria, secondo i dettami della coalizione internazionale creatasi per fronteggiare l’Isis. Secondo il quotidiano turco “Hurriyer”, la sospensione non cesserà fino al ripristino del dialogo tra le due nazioni coinvolte.
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