La crisi, inarrestabile, colpisce ancora. A farne le spese sono proprio gli acquisti post feste natalizie che diminuiranno, secondo le stime, del 5,6%. Ecco perché Adusbef e Federconsumatori, attraverso una nota, invitano le amministrazioni ad anticipare ulteriormente la data di inizio dei saldi invernali, attualmente fissata al 3 gennaio.
Obiettivo della proposta è, inoltre, quello di scongiurare lo sconto “mascherato”: una pratica sempre più diffusa tra i vari negozi che, tramite mail o sms, avvisano i clienti di “speciali” offerte pre-saldi.
“Se fossimo un Paese, non diciamo normale, ma semplicemente razionale potremmo evitare di avere una settimana di 'limbo' in cui nessuno compra in attesa della data fatidica - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Sarebbe più opportuno e conveniente dare più spazio e tempo nei giorni festivi per fare acquisti, nella speranza di risollevare il commercio”.
Non è d’accordo alla proposta, invece, il Codacons che sostiene come anticipare i saldi invernali “sia una misura inutile, che non influirà in alcun modo sugli acquisti degli italiani per gli sconti di fine stagione”.
Secondo l’associazione dei consumatori, infatti, le vendite nel periodo di sconti diminuiranno quest'anno “dell'8% con una spesa media che non supererà i 184 euro a famiglia”, con solo il 35% delle famiglie che farà spese durante i saldi.
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