Il rendiconto contabile dell’anno 2015, approvato dalla giunta comunale il 30 aprile, si presenta con un’importante riduzione della pressione tributaria, scesa da 718,6 a 686,6 euro pro capite, nonostante le restrizioni da parte del governo centrale e dalla regione. Diminuiscono anche i trasferimenti erariali, mentre le entrate tributarie hanno subito una contrazione causata a sua volta dalla riduzione della Tari.
Positivi i saldi di competenza e di cassa, con una pressione tributaria riequilibrato con i tagli di spesa, tra cui le spese per il personale e di funzionamento, mentre la spesa per gli investimenti si è mantenuta costante, lo stesso dicasi per il debito, il cui indice è 1,37%, grazie al quale il comune non ha dovuto ricorrere ad anticipi di tesoreria. Un +0,7 mln si è registrato per le spese ai settori sociale, istruzione e cultura. Per le aziende partecipate, i loro bilanci sono ancora in fase di approvazione, intanto si può confermare che anche per il 2015, eccetto Amat, hanno registrato utili di esercizio. Il saldo di cassa al 31 dicembre 2015 è stato quindi pari a 87.133.485,37.
“Come si comportano molte società private, noi abbiamo avuto il consuntivo pronto entro il 30 aprile – ha esordito il sindaco Orlando- spetta ora al Consiglio applicarlo, ma è pronto». Subito dopo ha preso la parola l’assessore al Bilancio, Luciano Abbonato, che ha iniziato il dibattito facendo una fotografia dell’anno 2015 in cui ci sono stati diversi cambiamenti in merito alla contabilità pubblica.
«Col rendiconto facciamo capire alla città cosa si è fatto in termini finanziari – ha commentato Abbonato -. Per il primo anno possiamo confermare che nel 2015 il Comune di Palermo ha registrato una diminuzione della pressione fiscale, che non è avvenuta a discapito dei saldi o degli equilibri del bilancio, è avvenuta come effetto diretto di un percorso virtuoso iniziato negli anni scorsi e che puntava alla riduzione degli sprechi. Efficienza e produttività – ha aggiunto l’assessore - sono due facce della stessa medaglia, anche se diversi e noi pensiamo di averla raggiunta. Abbiamo ridotto al 36% le spese del personale, considerando che l’amministrazione era partita col 64%. Nel corso del 2015 sono stati comunque assunti 14 dirigenti esterni e, nonostante ciò, la spesa ha continuato a scendere come quella di funzionamento, come fitti passivi, mentre la spesa d’investimento, di oltre 60ml di euro, rimane costante, considerando che la maggior parte degli investimenti daranno i loro frutti dal 2016 in poi».
Altrettanto stabile si presenta la crescita per la spesa sociale, cultura e istruzione, a dimostrazione, ha sottolineato l’esponente della giunta, «che gli equilibri di bilancio non sono stati ottenuti a discapito della spesa sociale, ma attraverso spese di razionalizzazione. Anche sull’indebitamento non c’è stata necessità di anticipazioni di tesoreria con un equilibrio tra entrate e spese, dove le entrate tributarie si sono ridotte mantenendo anch’esse un equilibrio per la cassa. Nel quadro delle aziende partecipate, dal 2014 c’è stata una mutazione essendo state portate da allora tutte in utile, ad esclusione dell’Amat che ha subito i tagli dei trasporti, ma su questo – ha rassicurato – ci stiamo lavorando».
«Tra i dati significativi - ha commentato fiero il primo cittadino - vi è l’aumento e il mantenimento della finanza propria, ciò significa lotta all’evasione e capacità di incassare le somme dovute, passando dal 45 al 60 % della finanza propria. Poi abbiamo istituto una commissione per la spending rewiew, che controlla se vengono erogati troppi soldi alle aziende monitorando e revisionando tutte le voci in uscita del bilancio del comune di Palermo. Infine -ha concluso Orlando, - per noi è motivo di orgoglio non chiedere anticipazioni di cassa, nonostante il Comune può avere a disposizione 200 mln, facendo così coincidere ogni mese cassa e competenza. E poi, siamo il Comune tra quelli meno indebitati d’Italia. Ci aspetteranno tempi di ulteriore diminuzione di erogazioni, per questo abbiamo disposto la nostra spending rewiew».
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