Non è più un segreto: l'obesità è una vera e propria malattia. In Italia ci sono 6 milioni di obesi e 500mila grandi obesi, e un bambino su tre è in sovrappeso mentre uno su quattro obeso. Malattia che può anche risultare fatale: 57 mila persone muoiono per complicanze correlate come diabete, tumore, ipertensione e cardiopatia ischemica. In Sicilia l'allarme obesità non è meno rilevante che nel resto del Paese: l'Isola conta il 47,9% di persone obese (9,2%) o in sovrappeso (38,7%).
Una moltitudine di patologie e quadri clinici potenziali, fortemente interconnessi tra di loro, che vede necessario un approccio multidisciplinare all'obesità. Questo l'obiettivo del convegno organizzato a Milazzo dal prof. Giuseppe Navarra, direttore dell’U.O.C. di chirurgia generale del Policlinico Universitario di Messina, dal titolo “Approccio multidisciplinare all’Obesità patologica”: i medici di medicina generale siciliani si sono confrontati e interrogati sull’importanza delle nuove garanzie da dare ai pazienti obesi.
Il lavoro congiunto di chirurgo, nutrizionista, psicologo e diabetologo può salvare la vita a una persona obesa. Ma se questo lavoro di squadra non dovesse essere sufficiente, l'ultima frontiera può essere la chirurgia bariatrica. “La chirurgia mininvasiva, laparoscopica o robotica – dichiara Navarra – rappresenta la soluzione migliore e più incisiva per l’obesità, ma deve essere eseguita in centri accreditati e con estrema cautela da professionisti competenti, in grado di garantire livelli di sicurezza elevati". I professionisti di cui parla Navarra sono quelli dei Centri accreditati SICOB, Società Italiana Chirurgia dell’Obesità, delle cui cure si servono 17.500 degli oltre 25mila pazienti nazionali [Dati SICOB]. In Sicilia, il Policlinico di Messina non solo è uno dei Centri accreditati, ma dal gennaio del 2017 - spiega Navarra - è anche il primo ospedale della regione a utilizzare il robot “DaVinciX1” per la chirurgia bariatrica, in caso di interventi particolarmente complessi o di reintervento, nei quali è necessaria una maggiore precisione di movimento all’interno dell’addome del paziente.
Eppure i numeri parlano chiaro: il forte scompenso tra gli obesi in Italia e coloro che di fatto procedono alle cure, evidenzia come la popolazione di riferimento non compia il passo decisivo: trovare le soluzioni più adatte a trattare l'obesità. Di fondamentale importanza in questo processo sono il territorio e l'informazione, dice il prof. Navarra, che hanno il compito di mettere a conoscenza il paziente del fatto che esistano soluzioni efficaci e sicure. Ma senza mai trascurare la dieta.
Fonte: Popular Science
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