Palermomania.it ha incontrato Salvatore Tuzzolino, educatore cinofilo, che ci ha spiegato come si deve comunicare con il proprio animale domestico, affermando che: “non è corretto “umanizzarlo” in quanto paradossalmente gli si manca di rispetto e spesso lui confonde, anche, i ruoli gerarchici, fondamentali per un giusto equilibrio. Considerato che viviamo in una società consumistica in cui si spendono soldi per cappottini o cose assolutamente inutili al cane, non è una “battaglia” semplice”.
“Oggi l’educazione del cane, e soprattutto del padrone – aggiunge - è fondamentale anche per il rispetto del prossimo, ma spesso si sottovaluta l’importanza del linguaggio che bisogna adottare con quest’animale, perché continuiamo a considerarlo un nostro simile. Quest’ultimo aspetto porta l’essere umano ad avere importanti difficoltà sulla gestione del cane che dovrebbe avvenire attraverso l’educazione e la conoscenza degli istinti che caratterizzano il suo comportamento”.
Ma oggi si deve saper controllare anche una semplice passeggiata, cosa che abbiamo potuto vedere in uno degli incontri organizzati da Tuzzolino a Sferracavallo, perché attraverso una semplice uscita con il proprio cucciolo è possibile stabilire parte delle regole che servono a correggerne il rapporto. A tal proposito l'educatore cinofilo dice: "Se, in caso contrario, non si gettano le basi, durante le uscite, queste possono diventare una vera e propria disputa gerarchica in cui il cane, preso dalla voglia di esplorare oltre i propri confini, spesso arriva ad avere comportamenti poco consoni e alle volte pericolosi. Ciò non toglie che educare significa spesso snaturare l’animale, che ovviamente ha voglia di esprimersi come predatore e soprattutto come possibile campo branco, quindi, non stupiamoci se in TV o nei giornali spesso si sente parlare di aggressioni. Le razze di cui sentiamo più volte parlare sono spesso quelle selezionate per ragioni di utilità come caccia e guardia ad esempio, semplicemente perché la selezione ha portato queste razze ad avere uno spiccato istinto predatorio, un utilizzo che oggi va spesso fuori dai nostri canoni sociali".
A proposito del ruolo dell’addestratore Salvo Tuzzolino aggiunge:
“Punto cardine dell’attività di un educatore è cercare il più possibile di far capire alla gente che il cane non è un bambino o un figlio. Proprio quando pensiamo che lo sia, paradossalmente, gli manchiamo di rispetto perché non consideriamo la sua vera natura”.
A tal proposito c’è da dire che ormai la società segue semplicemente la moda del momento e quindi esistono i vari accessori e le borsette di tendenza, facendo, così diventare un animale un utile accessorio.
Prosegue - “Credo sia importante, dunque, rispettare, attraverso tecniche di addestramento adeguate, la loro natura e predisposizione, come ad esempio i golden retriever o i labrador impiegati oggi per salvare i bagnanti in difficoltà. L’addestratore ha il compito di fare in modo che, intanto, il padrone del cane comprenda la reale funzione del suo animale, facendo sì che quello che impara nell’addestramento venga applicato anche nella quotidianità delle passeggiate o in casa. Ciò può sembrare difficile, ma con il tempo e la dedizione al lavoro i risultati si ottengono, così facendo permettiamo al cane di provare nuovi odori, fondamentali per conoscere il mondo, e per aumentare, in presenza di stimoli, il controllo per poter mettere in sicurezza il prossimo e noi stessi”.
Tutto questo viene fatto rigorosamente attuando la corretta comunicazione con il proprio cane.
In conclusione, l'amore verso i propri animali si dimostra non snaturandone il carattere e la sua funzione.
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