Nel mirino degli investigatori è finito il lucroso spaccio che, a partire dal quartiere della Kalsa, inondava di droga le strade di altri storici quartieri cittadini come Brancaccio, Bonagia, Arenella, Zen, fino ad arrivare nelle città della provincia palermitana di San Giuseppe Jato, Partinico ed Altavilla Milicia.
Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di P.S. “Oreto-Stazione” hanno registrato un’attività di spaccio particolarmente dinamica ed “interterritoriale”, segnata dai vorticosi spostamenti di numerosi coindagati lungo gli itinerari dello spaccio, impegnati in “consegne a domicilio” e richieste di nuove “forniture”.
In corso di indagine è emerso il ruolo non marginale di Abbate Ottavio, pluripregiudicato anche con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso e per produzione e traffico di stupefacenti, nonché appartenente alla famiglia mafiosa di “Porta Nuova”.
Abbate Ottavio è fratello del più noto Abbate Luigi, detto “Gino u mitra”, attualmente detenuto per “416 bis” e, nel contesto dell’attività di spaccio della “Kalsa”, avrebbe organizzato e diretto parte dell’attività, a tal proposito Ruperti ha affermato: “Cosa nostra si interessa di tutto quello che fa profitto illecito che è alla base di tutte quelle che sono le organizzazioni criminali esistenti e non solo in Sicilia. Gli stupefacenti sono un modo per investire e moltiplicare i profitti illeciti, quindi è chiaro che anche le famiglie mafiose non possono non sottostare ad una regola dell’economia illegale che è quel del traffico di sostanze stupefacenti”.
Nel video l’intervento completo:
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