Le bollette di telefono e pay tv tornano mensili. Lo prevede un emendamento al dl fisco, firmato dal relatore Silvio Lai e approvato dalla commissione Bilancio del Senato, che pone come "standard minimo" il mese o i suoi multipli. Nel caso di variazioni illegittime "si applica un indennizzo pari a 50 euro" più un euro al giorno oltre la scadenza indicata dall'Agcom per cessare la condotta indebita. Previsto anche il raddoppio delle sanzioni.
L'emendamento prevede che le bollette vengano fatturate su base mensile per abbonamenti telefonici, tv e internet, con l'eccezione delle offerte promozionali, che potranno avere scadenze inferiori al mese. Già qualche mese fa, l'Agcom, l'autorità garante delle comunicazioni, aveva deciso di avviare procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori telefonici Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche.
Gli operatori del settore, si spiega, dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni entro il termine di 120 giorni dall'approvazione del decreto legge. L'esclusione di altre tipologie d'impresa, come le aziende fornitrici di gas ed energia, spiega il relatore, “è dovuta alla logica constatazione che tale costi sono vincolati ai consumi e non all'arco temporale”. “Era importante che si ponesse fine a una vicenda che sta molto a cuore ai cittadini”, sottolinea Lai. I fornitori di servizi dovranno inoltre “garantire informazioni chiare e trasparenti sulle diverse offerte e l'Autorità del settore, con la sua vigilanza, assicurerà che gli utenti possano fare scelte informate. In termini di trasparenza, poi - conclude il senatore dem - abbiamo voluto fare un passo in più stabilendo che le aziende di servizi debbano dichiarare se la fibra ottica arriva al domicilio o solo alla centrale".
La fatturazione a 28 giorni, anziché a 30, è stata introdotta dagli operatori nel 2015, creando in questo modo una tredicesima mensilità extra. Inizialmente, per contrastare questa pratica, la soluzione per il consumatore era chiedere alla compagnia di recedere dal contratto. Mentre per le compagnie della telefonia mobile vige il mercato libero, lo stesso non può dirsi per quelle fisse, controllate dall'Agcom. Già nel marzo scorso, l'Authority, con la delibera 121/17/CONS aveva stabilito la fatturazione mensile sui contratti di telefonia fissa, Adsl e fibra, vietando quella a 28 giorni. Le compagnie si sono rivolte al Tar, facendo ricorso contro la delibera, ma continuando di fatto ad applicare i rincari.
Imponendo il pagamento ogni 28 giorni, a pagare un prezzo sproporzionato sono i consumatori che si ritrovano con un aumento del costo annuale dell'8,5%.
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