Le notizie relative agli sbarchi quotidiani e le recenti vicende d’intolleranza e violenza, come quella avvenuta pochi giorni fa a Roma a danno di un cittadino rumeno, rendono il problema prepotentemente attuale e concreto.
Ciò che dovrebbe essere inquadrato nell’ambito della tutela dei Diritti Umani però, invece di stimolare e risvegliare le coscienze dei governi dei principali Paesi mondiali e della stessa Onu, sta assumendo sempre più i contorni di un semplice strumento su cui fondare il maggior consenso possibile, al punto da poter sostenere senza remore che svolgerà un ruolo di prestigio nella campagna elettorale delle prossime elezioni politiche.
Se da un lato vi sono sempre stati partiti, come la Lega, che mai hanno nascosto la loro posizione anti migranti, ad esempio auspicando l’intervento delle ruspe nei campi rom o proponendo la distruzione dei barconi prima che salpino dalle coste libiche ed eritree, ve ne sono altri, come il PD del non-eletto premier Renzi che volenti o nolenti si trovano a dover ragionare su misure limitative che un tempo non avrebbero neppure preso in considerazione.
Ma se questa sembra essere l’evoluzione della sinistra italiana, sempre più rivolta al centro e portatrice delle più ampie ed eterogenee istanze, è proprio sul fronte del centro-destra che si registrano le novità più interessanti: il Carroccio viaggia su percentuali che neanche ai tempi dei fucili caldi di Bossi aveva mai ottenuto, imponendosi oggi come principale partito dell’ area nonché terzo assoluto alle spalle di PD e m5s.
Negli ultimissimi mesi siamo stati spettatori dei ripetuti scontri tra Salvini ed il ministro Alfano, additato come maggior responsabile degli interminabili sbarchi e peggior nemico per la coalizione di centro-destra , determinando la crescita inarrestabile della Lega perfino nelle aree del Mezzogiorno, mettendo all’angolo in piccolo NCD.
Proprio nella giornata di ieri però abbiamo assistito ad un assist prestato dal governatore Maroni all’ ex amico Alfano, degno del Totti dei tempi migliori.
Vietando ai comuni lombardi di accogliere migranti nei loro territori , offre ad Alfano una duplice possibilità: rompere definitivamente con la tradizione di destra che lo contraddistingue ed avvicinarsi ancora alle posizioni del PD, sempre più partito della Nazione, oppure di replicare mostrandosi uomo di destra si, ma moderato e di governo.
In un simile contesto chi resta fuori a guardare è soltanto Forza Italia , un partito ai minimi storici crollato al di sotto del 20% che quotidianamente perde pezzi utili a rimpolpare le file dei rivali interni alla coalizione.
Che sia questo il progetto? Bypassare il placet del Cavaliere principale oppositore alla candidatura unitaria di Salvini a premier , con un Alfano alleato principale ed ancora a capo di un dicastero , oppure è più realistico aspettarsi un PD sempre più centrista e pronto ad accogliere gli uomini del NCD?
Su una cosa non ci sono dubbi: i migranti portano con se oltre alla loro immensa voglia di vivere anche una bella fetta di voti che nessuno vuole farsi sfuggire.
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