Dal “Blue Whale” ai selfie estremi, fino alla nuova “moda” di sdraiarsi sulla carreggiata in attesa che sopraggiunga qualche auto. Cosa sta succedendo ai ragazzi di oggi?
L’adolescenza, si sa, è un’età difficile, ma sembra che negli ultimi anni i ragazzi siano sempre più fragili e spericolati. Secondo una recente indagine della Società Italiana di Pediatria, l’8’% dei ragazzi ha vissuto un disagio psichico e il 15% si è sottoposto ad atti di autolesinismo.
La ricerca è stata condotta in collaborazione con gli uffici scolastici regionali che hanno invitato gli alunni a rispondere ad un questionario informatizzato. A questa richiesta hanno risposto in circa due mesi, più 10 mila ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, provenienti da tutte le regioni italiane.
Oltre la metà degli intervistati dichiara di essere stato (sempre, spesso, qualche volta) così male da non riuscire a trovare sollievo. Circa un ragazzo su due ha sentito il bisogno di avere un sostegno psicologico, ma l'84,2% non si è rivolto a un servizio di aiuto psicologico e solo il 4,8% ha utilizzato quello della scuola.
"I risultati dell’indagine confermano che l'adolescenza è un’età difficile, la novità è che le difficoltà emotive e comportamentali emergono sempre più precocemente. Come pediatri stiamo infatti osservando un’insorgenza sempre più precoce di alcuni problemi tipici dell’adolescenza", afferma il presidente della Sip, Alberto Villani. "Il pediatra può e deve svolgere un'importante attività di prevenzione con bambini e genitori, affrontando temi che si ritenevano propri dell'età adolescenziale, ma che si manifestano prima. È necessario elaborare strategie comunicative adatte ai bambini più piccoli e preparare i genitori ben prima dell'età adolescenziale".
"Emerge un quadro della popolazione adolescente nel nostro Paese che segnala aspetti indubbiamente preoccupanti - spiega Giovanni Vitali Rosati, pediatra di famiglia referente per la Sip del gruppo di lavoro che ha curato l’indagine - Gli adolescenti valorizzano la relazione tra pari, mentre sentono gli adulti di riferimento nei vari loro contesti di vita (scuola, famiglia) come spesso distanti e poco responsivi e sembrano utilizzare scarsamente i servizi di aiuto in ambito sanitario e scolastico".
Particolarmente preoccupante è il dato sugli episodi di autolesionismo, che riguarda il 15%. "Un dato allarmante se si pensa che la presenza di questi comportamenti è descritta, in letteratura, come un fattore correlato a un aumentato rischio di suicidalità in adolescenza", commenta Annarita Milone, dirigente neuropsichiatra infantile all'Irccs Stella Maris di Pisa.
"La letteratura internazionale - sottolinea - segnala come queste condotte disfunzionali tendano rapidamente a dilagare in contesti scolastici e in gruppi adolescenziali, a causa di fenomeni di imitazione di gruppo. Sono particolarmente frequenti in minori caratterizzati da fragilità emotiva e tratti depressivi e devono essere un segnale da accogliere rapidamente per permettere l’attivazione, in sede specialistica, di approfondimenti diagnostici e interventi terapeutici".
I dati dunque sembrano confermare una tendenza che risalta sempre più spesso dalle cronache quotidiane. I ragazzi non solo sono sempre più fragili, ma sembrano anche aver esorcizzato in qualche modo la paura della morte. Sono spericolati oltre ogni limite, incapaci di comprendere le dure conseguenze delle loro azioni.
Il ritratto tipo dell’adolescente moderno somiglia sempre di più a quello di un ragazzo sempre connesso al mondo grazie alla rete, eppure sempre più solo. I genitori spesso sono ignari o incapaci di gestire tale complessità nel comportamento dei figli, lasciandoli allo sbando.
Se in molti sono pronti ad additare internet come il principale responsabile di tale degradazione comportamentale, è invece necessario fare una riflessione: internet è solamente uno strumento, quello che manca è una adeguata educazione del suo corretto utilizzo. Un’educazione che deve partire in primis dalle scuole e in seconda battuta dai genitori, che spesso lasciano i figli navigare in rete a vele spiegate e senza nessuna guida.
© Palermomania.it - Il portale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti